Ad un certo punto, Vitalij Klyčko, è sceso da un ring per salire su un altro, forse più pericoloso e insidioso del precedente. Si è messo a far politica, quella vera, candidandosi prima, nel 2006, a sindaco di Kiev con una campagna elettorale tutta all’insegna della lotta alla corruzione. Non è diventato sindaco, ma è arrivato secondo con il 26 % dei voti e grande sollievo dei corrotti.
Nel 2010, il pugile politico, ha fondato l’UDAR partito di ispirazione liberale con il quale è stato eletto nel parlamento ucraino durante le elezioni nazionali del 2012 e nell’ottobre del 2013 ha annunciato la sua intenzione di partecipare alle elezioni presidenziali ucraine del 2015 .
In questi giorni di repressione sanguinosa della protesta popolare a Kiev, Vitalij, leader dell’opposizione al Presidente Ianucovich, è sceso in piazza cercando di frenare la violenza e di fermare il sangue che sta imbrattando di rosso la neve ucraina.
Vitalij il pugile invoca la non violenza. Lo spruzzano con gli idranti e non reagisce. E’ l’immagine di un gigante buono che pur avendo conquistato tanto nella vita, non si accontenta e lotta ancora. Questa volta non per se stesso ma per la sua gente.
(AMR)