Ho utilizzato un libro che avevo già visto e mi sembrava davver l’ideale per una prova come la nostra perchè ha tante schede già pronte e lezioni fatte e finite. E’ Laboratorio immagine e arte di Erickson.
- Qual è la parte più piccola di ogni cosa?
- L’atomo! – risponde il grande.
- Se io avessi una lente d’ingrandimento gigantesca, cosa vedrei di questo pezzetto di tavolo?
- Un puntino!
- Se io potessi ingrandire un disegno allo stesso modo, cosa vedrei di ogni linea?
- Un puntino!
La nostra lezione inizia così: il disegno più piccolo è un punto. Guardiamo esempi di disegni eseguiti solo a puntini e poi proviamo anche noi a capire cosa fanno i punti da soli. Avevo realizzato di dischi piccolissimi perforando un foglio. Ne ho lanciati una manciata a caso su un cartoncino e su una seconda base li ho disposti delineando un arco. I bambini doveva osservare e dire le loro impressioni: cosa cambia?
Riproviamo lo stesso esperimento con pennarelli a punta grossa e carta. Mostro ai bambini che effetti posso raggiungere raggruppando i punti e loro fanno i loro esperimenti. Il piccolo li usa per scrivere le lettere dell’alfabeto.
Con i punti possiamo comporre una linea: facendone tanti piccoli vicini o anche alcuni grossi più distanti. Come rappresentiamo una forma? Riprendiamo i nostri puntini materiali (queli di carta) e facciamo una prova. Ci seervono delle mascherine, con la stessa immagine ritagliata e intagliata in un pezzo di cartone. Qui sotto alcuni esempi dei risultati.
Chi ha usato questo tecnica? Il libro ci propone alcuni esempi: chi ha inciso dei buchi, chi li ha usati come linea e chi come colore. Scelgo uno dei rappresentanti più famosi del puntinismo e mostro ai bambini questo quadro di Seurat.
In rete ho trovato su questo sito lo stesso disegno da colorare.
Prendiamo le tempere, i cotton fiock e ci proviamo.
Alla fine, orgogliosamente appendiamo in cucina i nostri capolavori.
Il nostro esperimento precedente sul puntinismo è qui.