Sono schiavo della mia mente. Lo sono da sempre... però, ultimamente, The Brain, inizia a prendersi un po' troppo spazio. Dopo mesi di scrittura mi sono fermato e ho cercato di capire cosa era davvero necessario per il mio benessere. Ho scritto un racconto per un contest e sono contento del risultato finale. Non amo scrivere racconti, e non amo farlo perché non ci riesco... le mie idee hanno bisogno di più spazio per evolversi; con i racconti ho sempre l'impressione di contenermi, limitarmi... Questa volta l'idea è arrivata: chiara, lucida, precisa. Ho scritto il racconto tenendo presente il limite di battute e, tagliando e pulendo, ho portato a casa il risultato.Io scrivo per immagini - non a caso, molti lettori, mi dicono che il mio stile è parecchio cinematografico - e quando VEDO una storia ho già fatto buona parte del lavoro. Mi tocca solo sedermi, con pazienza e volontà, per dare corpo alle mie visioni. Dopo giorni di letture (leggo moltissimo e Simenon è il mio compagno di viaggio preferito ultimamente), questa mattina, mi è nata un'idea... un'immagine... ci ho pensato e mi sono detto: ecco, sei proprio fuori di testa!In realtà, ho un progetto più complesso in stand by... ci penso da un po', devo solo trovare la spinta giusta per buttarmi dentro il vortice della storia. Ho paura di non farcela... di non avere la forza per affrontare l'impresa. L'idea nuova è più leggera, solare, positiva... forse più adatta al mio blocco emotivo.Scrivere è un salto nel vuoto... sei sicuro di sapere dove cadrai con il tuo paracadute e invece... dopo pochi metri di volo... tutto si confonde e si altera nella tua percezione degli eventi.Mi è stato chiesto di esprimere con una frase breve il mio pensiero su cosa è per me scrivere... ho risposto così...
E ci credo fermamente. La scrittura mi ha salvato dal vuoto, dalla depressione e dalla solitudine nera.Non tutti lo capiscono.Ci sono abituato.Ma se riesci a ridere, se riesci a piangere, se riesci a fermarti nel silenzio della notte con una parola che pulsa come un neon, se pensi ai personaggi come a delle persone vere, se desideri viaggiare... e con la fantasia ci riesci benissimo senza portarti dietro nessuna valigia, se in un foglio puoi essere quello che hai sempre desiderato diventare nei tuoi sogni di bambino, se con la penna puoi gridare quello che con nessuno ammetteresti mai... neanche con un sussurro... allora, forse, e ripeto... forse... qualcosa vive in te.