Magazine

Il "Punto di Vista" e il lettore (imbecille) disorientato

Creato il 17 settembre 2012 da Sommobuta @sommobuta
Probabilmente questo articolo mi procurerà un mare di guai – e sarò tacciato e perseguitato per essere un imbecille bimbominkia gnè gnè che non sa quel che dice perchè non ha studiato sui 6 miliardi di manuali di scrittura o sui 17 milioni di manuali di critica -, ma ho sempre pensato che questo salotto digitale fosse uno spazio in cui si può parlare in libertà. E dato che non mi sono mai fatto problemi a parlare di questo o di quell’altro (perchè non ho paura delle mie opinioni - e sottolineo opinioni e non fatti o verità proclamate come assolute -), non me ne faccio adesso.
Mi ritrovo a seguire talvolta dibattiti a sfondo filosofico – letterario in cui “il recensore” in questione parla dell’opera “X” o “Y” attribuendole (com’è giusto che sia) note di merito o demerito in base ai propri gusti personali. Molto spesso, i più arguti e saggi esponenti del settore tirano in ballo le regole della perfetta scrittura, attenendosi a queste come fosse il Vangelo della Sacra Verità, e basando i propri giudizi sul rispetto o meno di tali principi.
Tra questi precetti e tra le regole più inflessibili ce n’è una che m’ha sempre fatto sorridere, perché – a ben vedere – sottintende il fatto che il lettore sia un demente, un coglione, un imbecille e un impedito.
Sto parlando del “punto di vista”.
Un bel "punto di vista"
Il manuale della scrittura perfetta prevede che lo scrittore perfetto debba essere costretto – pena la fustigazione sulla pubblica piazza (va’ come sono bravo a raccontare!) – a scegliere e mantenere per sempre un dato punto di vista.
Ma occhio!
La narrativa contemporanea è contemporanea! Mica potete essere narratori onniscienti!
Il narratore onnisciente è cacca! Non pensate di fare epica oggi, non pensate di scrivere come Omero o come Tolkien, che vi dicevano tutto di tutti (anche cosa pensava Ulisse sulla tavolozza del water e com’era il capezzolo di Arwen nei sogni zozzi di Aragorn) e vi rovinavano  tutto il divertimento! E mi raccomando, non usate la seconda persona singolare, chè quel “Tu ti alzi, vai alla finestra e ti affacci per vedere se la fidanzata è arrivata” è una cosa quasi antiestetica che proprio non si può leggere.
NO!
Per scrivere buona narrativa contemporanea, dopo aver passato i primi 50 anni della tua vita a studiare sui manuali, puoi percorrere solo due strade (pena la crocifissione in sala mensa): o scrivi in prima persona, o in terza persona.
Limitata, naturalmente.
Perché la prima persona consente di immergere il lettore nella storia, e fargli sentire tutto ciò che prova il protagonista.
Idem per la terza persona, perché “la telecamera” deve rimanere sempre nel cervello del protagonista e filtrare il mondo attraverso i suoi occhi. Guai a sviare da questo percorso sacro!
Sballare il punto di vista della terza persona limitata è da bimbiminkia imbecilli che non sanno un cazzo e non sanno scrivere!
 Omero, uno coi punti di vista sballati. Sarà perchè era cieco?
Ma non perché è stilisticamente brutto.
E nemmeno perché è antiestetico.
No.
Non bisogna farlo perché altrimenti si DISORIENTA IL LETTORE.
E non lo si fa immergere nella storia.
Ora, a me questa storia del lettore disorientato m’ha sempre fatto abbastanza sorridere, proprio perché sembra che questi venga ritenuto una sorta di ameba senza cervello, che non capisce una beneamata ceppa di ciò che ha davanti agli occhi.
Probabilmente sono davvero un bimbominkia, ma il "fissarsi" sul punto di vista ballerino, ostracizzato da teorici e maestrini dalla penna rossa, è la più grande cazzata nella storia dell’umana umanità. Ed è la discussione intorno ai massimi sistemi letterari più inutile in assoluto (raggiunge le vette della diatriba eBook vs libro di carta).
Tipico esempio di lettore disorientato
Non sto dicendo naturalmente che voglio leggere, nella stessa pagina, 3123532532 "teste pensanti" balzando qua e là con la “telecamera” del punto di vista. No. Sto dicendo che se apprezzo un libro (o un racconto) in cui il punto di vista è fisso, non mi strappo i capelli se a pagina 1 abbiamo il punto di vista del protagonista, mentre a pagina 3 questo cambia per mostrarmi “altro” nella testa di un altro.
Nella maggior parte degli ultimi libri letti nell'ultimo periodo, gli autori se ne fregano altamente del "Punto di Vista" rigoroso, per effettuare voli da questo a quel personaggio.
Senza avvisare il lettore, e senza nemmeno lasciare un paragrafo vuoto di spazio.
Romanzi quali "I Traditori" di De Cataldo, "Primo Sangue" di Morrell o "Un lavoro sporco" di Moore cambiano il Punto di Vista a seconda di ciò che si intende mostrare.
Pessima narrativa?
Forse.
Per quanto mi riguarda, ottima compagnia e buonissima "distrazione". Soprattutto, gran divertimento, requisito primario della lettura.
Solo un lettore disattento che non ha facoltà intellettive normali potrebbe rimanere "disorientato" da un cambio (anche repentino) di Punto di Vista. Ma in genere, chi non ha facoltà intelletive normali, non legge.
Certo, poi ci sono quelli che ritengono di far parte di una scuola aurea di pensiero che ritiene di possedere la Vera Verità Assoluta, tanto del modo di scrivere, quanto del modo di leggere (per non parlare di quello di recensire).
Sono personaggi che ancora non hanno ben compreso che una delle poche leggi oggettive veramente valida a questo mondo è  quella della soggettività. La lettura (così come la scrittura) non sono leggi matematiche. Non sono scienze, nè tantomento dottrine esatte.
Non esiste una sola "verità" per ciò che concerne il mondo (perfino Gesù non si azzardò a rispondere alla domanda di Pilato su cosa fosse "la verità"), figuriamoci se esiste una verità quando si parla di lettura o scrittura.
Cos'è la verità?
Per quanti metri di giudizio si intende adattare, per quante indicazioni si possano dare, e per quanto si faccia finta di voler essere "oggettivi", tale oggettività sarà sempre parziale e soggettiva.
Così come questo articolo.
Che presenta un'opinione, e non un fatto.
Punto di vista, no?

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog