Si è appena tenuta la conferenza stampa al JPL sugli ultimi risultati da Dawn.
I partecipanti al briefing erano Jim Green (director of Planetary Science Division, NASA), Robert Mase (Dawn project manager, JPL) e Carol Raymond (Dawn deputy principal investigator, JPL) che ha risposto alla maggior parte delle domande.
"Dawn sta per scrivere la storia" ha detto Mase, "il nostro team è impaziente di scoprire cosa Cerere ha in serbo per noi". Tra le nuove immagini presentate, c'è la prima mappa fotografica della superficie (mostrata in apertura) e le due seguenti foto scattate con la massima risoluzione finora ottenuta (3.7 km/pixel) durante la "OpNav-4" di Mercoledì scorso, quando Dawn aveva appena oltrepassato il terminatore del pianeta nano; in queste immagini, purtroppo, il "bright spot" non appare mentre è possibile vedere il "super-cratere " di 300 km di profilo (seconda immagine):
Cerere fotografato da 40000 km di distanza - Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
I ricercatori ritengono che Cerere abbia subito importanti cambiamenti sulla superficie e al suo interno. La principale fonte di calore su Cerere, al contrario delle varie lune dei pianeti esterni, è il Sole e probabilmente Cerere aveva un oceano liquido all'inizio. In effetti, la forma di Cerere (stabilita già con Hubble Space Telescope) e la sua densità fanno pensare a una differenziazione tra un nucleo roccioso e un "oceano" al di sopra di esso, mantenuto liquido dalla presenza di ammoniaca o, più probabilmente, sali disciolti. Da qui un possibile "potenziale astrobiologico" del pianeta nano.
E' stato detto che la famosa doppia "macchia bianca" potrebbe essere ghiaccio sottostante, portato allo scoperto dalla vaporizzazione del materiale superficiale durante l'impatto, oppure sale depositato dall'impattatore che ha creato il cratere. Certamente non si tratta di un "crio-vulcano" e non si osserva emissione di luce quando è situato nell'emisfero in ombra, come evidente nell' animazione presentata oggi.
Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
Anche se Dawn non è attrezzata espressamente per osservare fenomeni transienti come polvere o gas emessi dalla superficie, si farà tutto quanto è possibile per poterli rivelare con fotocamere e spettrometro a bordo; per ora non si è visto nessun cambiamento sulla superficie ma è ancora presto.
Il breefing è stata anche l'occasione per presentare alcune animazioni molto belle della traiettoria di Dawn nelle settimane a venire, ecco un fotogramma significativo:
La traiettoria e la posizione di Dawn il 28 Aprile, poco dopo l'immissione nella prima orbita "RC3" - credit: NASA/JPL-Caltech
Si è anche accennato al fatto che, conclusa la missione primaria di almeno un anno, Dawn potrebbe rimanere in una orbita stabile attorno a Ceres per molti decenni!
Riferimenti: -
http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?feature=4496
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