La vera grande sorpresa della seconda giornata di campionato (ovvero la prima disputata grazie al pasticciaccio Calciatori-Lega chiamato “Sciopero”), non è la sconfitta di Roma e Inter, ma la vittoria del
Cagliari e soprattutto quella del
Palermo.
Stiamo parlando di due squadre a dir poco destabilizzate dai rispettivi presidenti capaci, con un colpo di coda nell’estate di mercato, di esonerare rispettivamente i tecnici Donadoni e Pioli. Una mossa che rientra perfettamente nelle corde di Cellino e Zamparini, ma che probabilmente ha creato all’interno dello spogliatoio delle due formazioni una voglia di rivalsa che si è immediatamente trasformata in un ottimo risultato. Un plauso speciale a Ficcadenti e Mangia: molto pragmatico il primo, piacevole e genuina sorpresa il secondo. Per quanto riguarda le due big sconfitte bisogna ripetersi rispetto all’inizio di stagione. Il calcio dei giallorossi è completamente privo di verticalizzazioni, e forse ci vorrà un po’ ad assimilare i dettami tattici di Luis Enrique. Un problema per un ambiente poco propenso alle attese come quello romano. L’Inter di Gasperini come quelle di Benitez e Leonardo è lontana anni-luce da quella di Mou: prende gol con una facilità imbarazzante, basti vedere il gol di Hernandez per rendersene conto. Se si somma questo alle assenze pesanti di Maicon e ormai definitiva di Eto’o il gioco è fatto.
Il Napoli sabato sera ha battuto il Cesena per 3 a 1, un buon risultato ottenuto su un campo difficile e contro una formazione che dalla metà campo in su è molto valida. Altrettanto non si può dire della difesa cesenate, che ha letteralmente regalato il primo gol agli ospiti. Ospiti che nonostante i tanti “osanna” ricevuti dalla stampa hanno secondo me due aspetti da prendere in considerazione: 1) l’eccessiva “dipendenza” da giocatori come Lavezzi, Cavani ed Hamsik: l’ingresso dello slovacco ha cambiato il volto della partita, dimostrando che le seconde linee restano tali. 2) una certa stanchezza di Cavani, apparso poco lucido durante la partita.
La Juventus ha surclassato il Parma. Un Parma che nonostante la buona volontà di Giovinco è apparso davvero poca cosa soprattutto offensivamente. L’impatto di
Pirlo sulla partita è stato devastate, così come quello di tutti i nuovi, da Lichsteiner e Vidal: ha impressionato il piglio di questi giocatori, che oltre alla prestazione hanno davvero dimostrato una voglia di dare il massimo notevole. Insomma buoni segnali per Conte, ma guai a rilassarsi, le scorse stagioni insegnano.
Milan e Lazio nell’anticipo di venerdì hanno dimostrato sicuramente di avere un potenziale offensivo devastante. Molto diversa la situazione per quanto riguarda la difesa che per quanto riguarda i rossoneri il recupero futuro di Mexes e Taiwo potrebbe aiutare a rinsaldare. La sensazione è che sarà un campionato estremamente equilibrato e punti persi come questi (da parte di entrambe le squadre) potrebbero risultare decisive.
La solita convincente Udinese ha espugnato il campo del Lecce, ancora in cerca di una sua personalità dopo l’avvio dell’era Di Francesco. Notizie positive anche per la Fiorentina che ha superato un Bologna che non appare come quello dell’anno scorso: Bisoli dovrà fare in fretta perché già questa prima giornata ha dimostrato come sia per lo scudetto, sia per la salvezza sarà una guerra fino all’ultima giornata.
Buon pareggio delle neopromosse Atalanta e Novara: la prima ha ottenuto un ottimo pareggio (da segnalare la bellla doppietta di sul campo di un Genoa come al solito stravolto in estate da Preziosi, che Malesani dovrà rendere più compatto soprattutto in fase difensiva. La squadra di Tesser invece è uscita indenne dal campo del Chievo grazie ad una prestazione grintosa ha rimontato i 2 gol di svantaggio.
Una giornata di grande spettacolo dunque forse “rovinata” dal pareggio a reti bianche tra
Catania e Siena, una sfida che a molti è apparsa quasi di “fine” stagione, visto che le due squadre hanno preferito non farsi male, dando vita ad una partita davvero brutta.
Marco Beltrami