Lazio e Napoli pareggiano in trasferta, mentre la Juventus strapazza l’Udinese e si riporta a +5. Bene Milan e Catania, colpaccio del Torino a Pescara, il Siena vince e spera ancora. Parità nell’atteso posticipo fra Roma e Inter.
Tornano i pareggi in Serie A: in questa seconda giornata del girone di ritorno si spartiscono la posta in palio in addirittura cinque casi (quanti erano stati i pari registrati in totale negli ultimi tre turni).
Weekend aperto proprio da un segno X, quello uscito dalla sfida tra Palermo e Lazio del Renzo Barbera. Gli uomini di Petkovic vanno avanti, si fanno sorpassare e solo nel finale riacciuffano il match con un rigore trasformato da Hernanes (già 8 reti in campionato), salvando così la lunga striscia di imbattibilità cominciata col derby vinto (sono 10 le partite senza sconfitta).
La Juve non sente il fiato dei biancocelesti sul collo ma non si lascia distrarre. Il match con l’Udinese dura il tempo di sbloccarlo e per riuscirci ci si affida a due sassate di Pogba. Se contro il Napoli il talento francese aveva sfoderato un mancino da cineteca, stavolta fa vedere di cosa è capace col suo piede preferito. Un mostro. Vucinic e Matri arrotondano e i bianconeri possono mettersi comodi a tavola per pranzare davanti a Fiorentina-Napoli.
L’uscita fuoritempo di De Sanctis è un rischioso boccone di traverso per i tifosi partenopei. Roncaglia ringrazia ed entra nell’esclusivo club degli autori di gol da centrocampo. Poi tocca al solito Cavani sistemare le cose: zuccata vincente e 100° gol in Serie A per l’uruguaiano, traguardo raggiunto a soli 25 anni. Chapeau!
Il resto è un riflesso di Neto su Pandev e un Mazzarri spregiudicato che nel finale inserisce Insigne per un difensore. Ma non basta. Finisce in parità e la Juve scappa a +5.
Alle spalle del trio di testa non accorcia l’Inter, fermata sull’1-1 all’Olimpico da una Roma bella a tratti, ma troppo distratta sottoporta e spesso sbilanciata in avanti (secondo il credo zemaniano). I nerazzurri, che salutano Sneijder passato ufficialmente al Galatasaray, tornano a fare punti in trasferta dopo 4 k.o. consecutivi.
Vince invece il Milan, capace di tessere (quasi senza farsi notare) una bella striscia di 4 successi di fila a San Siro. Contro il Bologna torna ad essere decisivo Pazzini (doppietta), quasi a rimarcare che i problemi dei rossoneri non sono nel reparto offensivo.
Dietro le “nuove sette sorelle” sale il Catania di Maran, che espugna Marassi e inasprisce la crisi del Genoa. Preziosi dà il benservito a Delneri (sulle cui idee aveva operato in fase di calciomercato) e si affida ora a Davide Ballardini, che già nel 2010/2011 prese i rossoblu in corsa, piazzandosi a metà classifica e vincendo due volte il derby.
Pochi scossoni nella parta bassa della graduatoria: il Siena, ultimo e reduce da 6 sconfitte consecutive, trova i 3 punti della speranza contro la Sampdoria e per mister Iachini è una piccola rivincita sulla squadra che non lo ha confermato dopo la promozione dello scorso anno.
Un punto a testa, invece, per Atalanta e Cagliari, con i sardi che ritrovano un risultato positivo lontano da casa dopo più di due mesi.
Vince e si tira fuori dalle acque agitate della bassa classifica il Torino: a Pescara sono decisivi gli esterni Santana e Cerci. Per i granata si tratta del quinto risultato utile consecutivo, unica squadra insieme al Catania ad aver vinto entrambe le gare del girone di ritorno.
La Top 11 della giornata Classifica Serie A – 21^
JUVENTUS 48
NAPOLI 43
LAZIO 43
INTER 39
FIORENTINA 36
MILAN 34
ROMA 33
CATANIA 32
PARMA 31
UDINESE 30
TORINO (-1) 26
CHIEVO 25
ATALANTA (-2) 23
BOLOGNA 21
SAMPDORIA (-1) 21
PESCARA 20
CAGLIARI 20
GENOA 17
PALERMO 16
SIENA (-6) 14