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Il quadro mai dipinto di Massimo Bisotti

Creato il 01 luglio 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

 

È proprio quando smetti di aspettare che incontri qualcosa, qualcuno che aspettava te.

Ho conosciuto per caso quest’autore quando ancora neanche immaginavo che dopo diversi mesi mi sarei ritrovata a scrivere di libri. Ero una semplice lettrice che vagava sui blog letterari in cerca di novità e attraverso Foschia75 e il suo blog, ho scoperto Massimo e la sua Luna blu.

È stato amore a prima lettura, le sue parole mi hanno stregata e quando un paio di settimane fa, tra le ultime uscite Mondadori, ho letto il nome di Bisotti ho quasi fatto un salto dalla sedia. Bisotti pubblica con Mondadori?!? Ero quasi incredula ma felice che una C.E. grande e importante come la Mondadori si fosse accorta di lui e così mi sono procurata Il quadro mai dipinto e l’ho letto.

Dedicato a chi va controcorrente ma mai controcuore.

quadroGià dalla dedica si capisce che Bisotti non è uno scrittore qualunque, le sue parole arrivano dritte all’anima. Amore, destino, crescita personale, percorsi, insomma… la vita. Il centro di tutto sono i sentimenti, la storia è solo il “pretesto” per raccontare il cammino e la rinascita dei personaggi, ognuno ha la propria strada da percorrere, la propria evoluzione da compiere.

Sembra quasi di immergersi in un sogno fatto di parole, è un libro onirico per certi versi, ricco di paradossi ma vero. Un libro che va letto con una matita in mano per sottolinearne i passi che più ti colpiscono, che più ti hanno graffiato l’anima, e detto da una che tratta i libri stando attenta a non sgualcirne neanche un angolo, pensare di lasciarvi un segno sembra quasi inconcepibile, ma con un libro di Bisotti non puoi proprio farne a meno.

Avviene tutto con naturalezza, come uno scambio, le sue parole ti graffiano dentro e la punta sottile della tua matita non può fare a meno di restituire, a sua volta, il segno che quei pensieri ti hanno donato per lasciarli lì come memento per una futura lettura.

 Una rivelazione avviene d’improvviso, così, mentre si pensa ad altro, quasi sottovoce, nel momento in cui non te l’aspetti. Le storie più irragionevoli hanno sempre più ragione di esistere, sono quelle che arrivano quando va tutto bene, non quando ti manca tutto.

Pensieri sull’amore, sulla vita, sulla libertà di amarsi, di scegliersi per una notte o per una vita intera insieme alla voglia di essere migliori di ieri solo per donare un sorriso a chi ci ha regalato la parte migliore di noi.

È solo quando sai quello che vuoi che non prendi tutto quello che passa. Ci ho messo un bel po’ a capirlo.

Patrick è un uomo che si è perso, letteralmente e non solo. È un uomo che ha smarrito il centro, il suo punto felice, dove la sua anima risuona nitida e leggera. È vittima di una amnesia ma ricorda una donna che è il centro dei suoi pensieri di uomo e di pittore.

Lei è Raquel, la donna del dipinto che ha lasciato a Roma prima di trasferirsi a Venezia. Ma chi è davvero Raquel? Cosa rappresenta per lui?

 Poi mi è accaduta una cosa strana, quasi magica, io la chiamo “la sindrome del quadro mai dipinto”. La persona che avevo ritratto nel mio disegno non c’era più, era sparita!

Questo libro si snoda tra incontri e tra le meraviglie di una città, Venezia, che tutto avvolge e ammanta di fascino e mistero come in un viaggio in cui “ritrovarsi” per poi approdare ai luoghi della propria coscienza.

 Ma forse il senso della vita non è avvicinarsi sempre alla perfezione inarrivabile, è arrenderci all’evidenza che perfetti non lo saremo mai, ed è questo che ci salva e ci libera.

veneziaCi sarebbero talmente tante frasi da riportare che finirei per riscrivere il libro, ma non sarebbe giusto. Questo è un libro che va assaporato lentamente, non è una lettura facile e veloce, ma attraverso di esso, ognuno potrà trovare spunti, riflessioni, risposte o anche solo rivedersi tra le parole che l’autore ha abbandonato tra queste pagine.

Il libro di Bisotti ci ricorda che le storie, così come le parole, non sono mai sole, trovano sempre qualcuno a cui appartenere anche dopo che l’autore le ha impresse su di un foglio bianco e quando accade… è allora che scrivere assume un altro significato, quello più intimo, più intenso, più vero.

L’amore è l’unica esplosione nucleare che non distrugge ma crea.

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