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Il quartiere ebraico di Roma

Creato il 19 giugno 2012 da Witzbalinka

Abbracciato dal fiume e circondato da chiese cristiane (Santa Maria della Pace, San Giovanni Fiorentino, Santa Maria Minerva, Chiesa di Gesù…) si trova il quartiere ebraico di Roma, con una lunga storia alle spalle. Percorrere le piccole stradine medievali, lasciare che il silenzio invada il nostro spirito, fermarci in una delle sue intime piazze, curiosare per i negozi tradizionali o fermarsi a provare i deliziosi piatti di cucina ebraica (non perdetevi i dolci!) sono grandi piaceri per chi ama viaggiare. 

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Sconosciuto ai più e assente dalla maggior parte delle guide turistiche tradizionali, il ghetto ebraico è una piccola perla nascosta nelle fauci di Roma. Di fronte all’isola Tiberina e a Trastevere, l’accesso più comodo alla zona si trova dall’altra parte del fiume, attraversando la collina del Quirinale verso il ponte Palatino. Lasciata indietro questa costruzione mastodontica, da visitare solo perché lì riposa la tomba del Milite Ignoto, ovvero il Monumento a Vittorio Emanuele II, meglio conosciuto come Altare della Patria, l’imponenza di questa costruzione in stile fascista verrà eclissata una volta addentrati nelle stradine dell’antico ghetto ebraico.

Accompagnati dall’eco dei passi, le facciate ricordano gli antichi abitanti: alcuni illustri, altri importanti, altri ancora assolutamente anonimi, ripresi in diversi momenti storici. Non perdetevi in questo intricato percorso e dirigetevi verso piazza Mattei, molto vicina alla strada principale, via del Portico d’Ottavia; lì sentirete il rumore dell’acqua della conosciuta fontana delle Tartarughe. Non perdetevi assolutamente la Sinagoga, sede dell’attuale museo ebraico, costruito in stile neoclassico a tratti Liberty (un’interpretazione del Modernismo) soprattutto la decorazione della cupola. 

I diversi angoli del quartiere ebraico a Roma raccontano una lunga e triste storia. La zona era abitata in periodo imperiale e ne sono una prova le rovine del teatro Marcello, costruito su ordine di Giulio Cesare nel I a.C. Il teatro ha la stessa struttura del Colosseo e ancora oggi viene usato come spazio per concerti o cinema sotto le stelle in estate. Poco si sa della vita e degli usi della popolazione di questa zona della città fino al 1555 quando il papa Paolo IV emanò una bolla affinché venisse creato un ghetto chiuso da mura che veniva aperto solo di giorno.

La bolla papale proibiva agli ebrei di dedicarsi ad alcune attività e dovevano portare sempre un fazzoletto o un cappello di colore giallo per essere identificati. Il quartiere crebbe di sproposito fino al XIX secolo quando gli abitanti, a cui non era permessa la proprietà, vennero liberati dalle mura e dalle ingiuste proibizioni. Con l’occupazione nazista la comunità ebraica di Roma venne sterminata e la maggior parte, si conta dalle 5000 alle 10.0000 persone, venne deportata nel campo di concentramento di Auschwitz da cui si salvarono solo 16 persone. 

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Candela Vizcaíno

Oggi giorno il quartiere ebraico della capitale è una zona silenziosa e piacevole. Un punto ideale per affittare uno degli appartamenti a Roma e da qui esplorare gli angoli nascosti della Città Eterna.

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