Era come un dettare altrui tremori
suggestioni dovute a farci prendere da un nome
nel vespaio delle parole che non fanno l’amore.
Se le cose sapessero di dover rinunciare al proprio
si riprenderebbero l’erranza vacanti com’è giusto
finché non si compia la loro terzietà.
E basterebbe che ognuno onorasse
i confini della propria grazia senza debordare
per timore di panorami minori di là
Il significato secondo del bianco è la storia di un ritorno in dieci passi. Si tratta di poesia scritta immediatamente dopo le Piccole estensioni e idealmente succede a quel libro. La prima parte di questa silloge inedita è stata pubblicata sul numero 99 della rivista Il segnale. Come tutti i ritorni Il significato secondo del bianco prevede la ri-cognizione del tutto e esige un minuzioso ri-conoscimento a posteriori di chi non si è più. Il verbo ritornare ha qui per me soprattutto il valore di una verifica rispetto all’affrancamento da una minorità precedente verso una piccolezza ancora più marcabile. I dieci passi del ritorno sono suddivisi in micronarrazioni audio, questa è la quarta. Qui le prime tre
Segnalo inoltre su Carte nel vento – Aprile 2015, anno XII, numero 27: Piccole estensioni, testi e immagini dal Montano 2014