Un uomo,da tempo lasciato solo dalla propria moglie, per disaffezione o altro, non può di certo vivere un’esistenza appagante, specie se ha appena qualche anno dopo i cinquanta.
E, magari, più di un progetto di vita ancora in cantiere.
Il lavoro, quando è a Ystad, lo assorbe ma, al termine della giornata la solitudine si fa sentire.
Musica e letture sono gratificanti in alcuni momenti.
Ma non possono certo sostituire per Kurt il calore di una presenza umana.
E lui, il commissario, ne è consapevole.
Linda, sua figlia, egocentrica, casinista e incasinata, come tutti i giovani della sua età, compare e scompare a tratti.
Perciò Zoe potrebbe essere un’ottima compagnia, sempre che lei, la tedesca, accettasse di seguirlo.
Ma Kurt non ha il coraggio di proporglielo. Teme un rifiuto.
Potrebbe consigliarsi con Henning e, anche qui, non sa quanto il consiglio dell’amico possa essere per lui mirato.
In queste storie, specie se di cuore , e con il suo mestiere, resta sempre un po’ diffidente.
E’ un po’troppo poliziotto anche tra le lenzuola.
E poi, a dirla spassionatamente, Zoe le appare piuttosto frivola, amante della bella vita e non certo la compagna paziente, capace di lunghe estenuanti attese, come è naturale che sia per una qualsiasi donna di un poliziotto.
La Scania ha il suo fascino particolare ma se, all’improvviso, lei desiderasse ritornare alla vita di prima? Se pensasse di fare rientro in Africa? E cancellare,a un tratto, i lunghi e monotoni inverni del nord? Potrebbe accadere .Certo che potrebbe.
E nel mentre questi pensieri gli attraversano la mente, squilla il cellulare,dimenticato la sera prima sul divano in sala.
La sera, o meglio la notte, delle manovre amorose.
Ciao, Kurt. Sono Zoe. Volevo farti un salutino. Sono al lavoro ma avevo proprio voglia di sentirti- dice la voce dall’altro capo.
Mi fa piacere, Zoe. E’ bello che tu ne abbia avuto desiderio. Sto per fare una capatina da Henning e poi andrò in agenzia per fissare la data di partenza e prenotare il volo del rientro-replica Kurt.
Ci possiamo, allora, rivedere per cena anche questa sera, Kurt? Una cena, diciamo, di commiato. T’invito io in un localino dove fanno una pizza favolosa, che non si direbbe, e servono dell’ottima birra alla spina. Ci stai ? – incalza la donna.
-D’accordo,amica mia. Non male l’idea. Ci sentiamo più tardi per fissare l’ora precisa dell’incontro. Ciao.
Una brusca frenata del veicolo e Kurt è a pochi passi dal giardino curatissimo dell’abitazione dell’amico Hennig.
Scende rapido dal fuoristrada e bussa al campanello.
Dalle finestre aperte, intanto, emana fuori ,assieme alle note di un adagio di Bach, un profumino d’arrosto di cui è molto difficile individuare gli ingredienti Ma è di arrosto che si tratta.
Quasi certamente è pesce persico con patate trifolate e verdurine lessate.
Ciao,Henning. Eccomi. Sono venuto a salutarti in quanto ho deciso di chiudere con l’esperienza tanzaniana e fare ritorno a casa. Ci ritroviamo a Ystad e quando tu deciderai, finalmente, di farci un salto- dice Kurt rivolto all’amico.
Neanche per sogno, caro Kurt.Tu non puoi partire. Non così subito, almeno. La storia, sì proprio quella della discarica, non è chiusa per niente anche se così può apparire - ribatte Henning.
E poi- aggiunge lo scrittore- io ho bisogno di te per due motivi.
Il primo è che mi devi fare da consulente per certe parti nella stesura del mio libro. Il secondo è che ho un fastidioso disturbo alla spalla. Ho prenotato a Stoccolma in una clinica per fare accertamenti di routine e all’appuntamento , tra un mese, voglio andarci con te – completa il suo dire.
Intanto i due si avviano in direzione della cucina dove la cuoca di Henning ha già messo tavola per due e gli amici possono sedersi così in tutta tranquillità.
Uno chardonnay invecchiato è perfetto per brindare al capovolgimento dei progetti nell’immediato. E al commissario (almeno all’altra metà del suo “io”, quella meno razionale) l’inghippo non dispiace affatto . L’immaginazione istantanea corre dalla sua Zoe e a quei piaceri cui assieme a lei non rinuncerà.
(continua..)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)