Il racconto “AMORE PER 12 BOTTIGLIE” di Barbara Migliorini per WINE ON THE ROAD
Da Silviamaestrelli
Barbara Migliorini è nata a Siena e abita a Castellina in Chianti. E’ iscritta alla facoltà di Economia di Siena al corso in Scienze Economiche e bancarie. Per “Wine on the road”, concorso letterario 2011 di Villa Petriolo, ha scritto il racconto “Amore per 12 bottiglie”. Racconto “AMORE PER 12 BOTTIGLIE” di Barbara Migliorini. “Anche oggi è un caldo insopportabile e qui in città non c’è nulla di interessante da fare, vuol dire che anche oggi opterò nuovamente per un buon libro”. Suona il campanello. Alla porta c’è un fattorino, che dice di dovermi consegnare un pacco, strano non stavo aspettando nessuna consegna. E’ una cassa di legno con delle bottiglie di vino rosso, che all’apparenza sembra costosissimo. “ Mi scusi, ma io non stavo aspettando nessuna consegna, tanto meno delle bottiglie di vino, è sicuro di avere l’indirizzo esatto?” “Violet Scott, Via delle Rose, numero 9?” “Si” “Allora questa cassa di legno è per lei”. “Ok. Dove devo firmare?” Qualche secondo dopo stavo aprendo la cassa. C’erano dentro dodici bottiglie di vino rosso pregiatissimo, che anche se non sapevo chi me le inviava, a questo punto non vedevo l’ora di assaggiare. Stavo cercando un biglietto, qualcosa che potesse indicarmi da chi erano state mandate. Niente il biglietto non si trova, non resta altro che stappare una bottiglia e sorseggiare questo buon vino leggendo un romanzo. Un’ora dopo il bicchiere era vuoto, molte pagine del libro erano state lette e in un momento di pausa scorgo per terra una busta bianca. “Accidenti, stai a vedere che é il biglietto!!!” “Ringraziandola per aver partecipato alla degustazione e sperando che possa essere stata di suo gradimento, firmato…. Alessandro Rossi. “ “Degustazione, ma quale degustazione, io non sono stata a degustare nessun vino, ma ci sarà un biglietto da visita, dunque……Alessandro Rossi, azienda agricola Rossi, numero di telefono 098763928903. Alla signora Violet Scott Enologa, via delle Mimose, 9. Cosa via delle Mimose, ma questa è via delle Rose, non ci posso credere il fattorino ha sbagliato via e tipo di fiore, ma come si fa a confondersi così!!! Devo chiamare subito questo Signor Rossi e poi dirne quattro al fattorino. Però nella scatola c’è scritto il mio indirizzo, chissà chi dei due ha sbagliato.” “Pronto, il Signor Rossi?” “Si con chi parlo?” “Buonasera sono Violet Scott e……” “Oh buonasera, le è piaciuto il vino che le ho mandato?” “Si il vino mi è piaciuto moltissimo, ma…..” “Spero che sarà presente alla nostra prossima degustazione, stiamo per presentare il nostro nuovo Bianco e avremmo piacere di averla con noi.” “Si, ecco, ma io le volevo dire che io mi chiamo Violet Scott, ma non sono la Violet Scott di via delle Mimose, io abito in via delle Rose.” “Mi sta prendendo in giro, se è uno scherzo telefonico, non mi sto divertendo affatto!!!!” “No non è uno scherzo, è successo che il fattorino ha consegnato la cassa di vini a me perchè sopra c’era il mio indirizzo, ma non trovavo il biglietto, ma tanto l’indirizzo sulla cassa era il mio quindi ho aperto una bottiglia di vino ed ho iniziato a berla, solo dopo mi sono accorta del biglietto che era caduto per terra ed ho visto che c’era forse un caso di omonimia, perché il nome e cognome erano i miei, ma un indirizzo diverso e poi io non sono certo enologa e non ho partecipato alle sue degustazioni, sebbene mi farebbe molto piacere, quindi se in futuro volesse invitarmi….” “Ma lei è impazzita?! Ma come si è permessa di bere del vino che non era suo?” “Ma sta scherzando?! Sulla cassa c’era il mio nome e che ci posso fare se lei confonde anche il nome dei fiori!” “Ma l’indirizzo sulla cassa non lo ho scritto io, lo ha scritto il corriere che avrà perso quello esatto che io gli avevo comunicato e lo avrà cercato sull’elenco e come accidenti a fatto a confondersi?!” “Ah non lo dica a me, comunque se vuole mandare qualcuno a prendere le undici bottiglie, visto che la dodicesima è quasi vuota….” “Beh non potrebbe portarmelo lei, in questo momento sono in giro per le cantine a presentare il mio vino e in azienda non ho nessuno per mandarlo a prendere, sono tutti impegnatissimi, e poi me lo deve visto che si è scolata una bottiglia da cento euro.” “A bene, vedo che è molto galante, in fin dei conti è lei che ha sbagliato, e poi non so se li valeva cento euro.” “Le ho già detto che non ho sbagliato io, ma il fattorino e poi certo che li vale quel vino quei soldi” . “Si, va bene non si arrabbi, mi dia l’indirizzo, quello giusto stavolta!” L’indomani carico le undici bottiglie in macchina e mi dirigo verso l’azienda agricola dello scorbutico signor Rossi. “Chissà come sarà? Un omino piccolo e pelato e magari con la pancetta. Di certo sarà antipaticissimo e bisbetico, basta solo pensare a come mi ha parlato al telefono”. Arrivo all’azienda in venti minuti, è molto vicina alla città. La struttura è bellissima, un casolare in pietra immerso nel verde, circondato da vallate di vigneti. Più in basso, si trova la cantina in cui viene imbottigliato il vino, anche ‘essa è una vecchia struttura in pietra, finemente ristrutturata. Mi vedo venire incontro un bellissimo uomo alto, moro e con degli occhi scurissimi che il solo guardarti, provoca una serie lunghissima di brividi per tutta la schiena. “Salve sono Violet Scott, devo parlare con il proprietario, il signor Alessandro Rossi.” “Ah è lei, sono io” “Oh buongiorno, non la credevo così!” “In che senso scusi?” “Diciamo che la credevo più anziano!” “Ah ,….mi devo scusare ieri sera sono stato sgarbato, in fin dei conti l’errore è stato mio. Per farmi perdonare, vorrei farle fare un giro per le cantine e farle vedere la nostra azienda, se non ha altri impegni certo.” “Va benissimo, il vino è nel bagagliaio della mia macchina”. “Va bene, ci penseremo dopo.” Entrati nella cantina scendiamo molti scalini fino ad arrivare in un corridoio sotterraneo lunghissimo, lungo il quale ci sono numerose botti in legno e una serie di scaffali nei quali sono sistemate le bottiglie di vino, rosso e bianco. “Questa è la nostra produzione di vini, come vede è una produzione di nicchia, perché la nostra idea è quella di fornire del vino biologico proprio come si faceva una volta.” “Io che lo ho assaggiato, posso dire che è molto buono. Mi piace molto anche l’azienda così come è strutturata. Poi io adoro i casolari in pietra, un giorno vorrei averne uno tutto mio.” Il giro continuò ancora un po’, era molto piacevole parlare con Alessandro, ah vi comunico che nel frattempo eravamo passati al tu, si era dimostrato una persona totalmente diversa, schietta ma simpatica, molto alla mano. Finito il giro con molto piacere accettai l’invito a rimanere a pranzo con lui; il casolare nel quale viveva da solo, non era il classico appartamento da uomo scapolo, cioè disordine dappertutto, panni sporchi per terra e piatti da lavare nell’acquaio, ma era finemente arredato con mobili antichi e in stile country e perfettamente in ordine. Se mi avessero detto che era l’appartamento di uno scapolo non ci avrei creduto. A meno che questo ordine non nasconda la fidata signora delle pulizie. Ma ciò così non era! Era un perfetto casalingo che sapeva anche cucinare benissimo, ma come è possibile che non sia stato ancora accalappiato?! “Ti posso aiutare a cucinare qualcosa, sai anche io sono una bravissima cuoca” “No, per oggi sei mia ospite, magari la prossima volta ti lascerò direttamente la cucina.” “Ok, allora posso apparecchiare?” “Perfetto, i piatti ed i i bicchieri sono nel mobile in alto.” Vedere un uomo che cucina per te, è veramente bellissimo. Devo dire che il pranzo oltre ad essere stato piacevolissimo per la compagnia, era veramente buono. E tra un piatto e l’altro, un bicchiere di vino ed una risata, il tempo era scorso velocemente. “Visto che hai cucinato, posso almeno aiutarti a sparecchiare ed al lavare i piatti?” “Facciamo così tu li lavi ed io li asciugo, è un compromesso accettabile?” “Direi proprio di si” Anche l’ultima posata era stata asciugata, la splendida giornata trascorsa volgeva al termine, ma in realtà era come se nessuno di noi due avesse voluto farla finire…. E non è finita, sono passati cinque anni è la nostra vita insieme è come il primo giorno, innamoratissimi e felici, e con la nostra bambina che tutti i giorni ci ricorda che per ogni cosa c’è un perché.
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