Avevamo dato notizia ieri del rientro in Sardegna degli oltre 200 passeggeri della nave Sharden della Tirrenia, rimasti bloccati in porto per 24 ore, dopo che il traghetto ha sbattuto contro la diga foranea di Civitavecchia. La Sharden è finita contro la diga all’ uscita del porto alle 23.15 e lo schianto ha provocato uno squarcio sulla fiancata di trenta metri. A questo si è aggiunto un forte vento che soffiava intorno ai 25 nodi.
I passeggeri sono stati costretti, dopo la collisione, a scendere a terra su instabili tavole di legno senza giubbotti di salvataggio, poi trasportati su un altro traghetto, il Nomentana. Infine portati su una seconda nave, la Nuraghes. Si susseguono le testimonianze e le accuse. Nel mirino il comandante della Sharden.
Adesso è polemica il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, definisce la Tirrenia «una vergogna nazionale». Stamane il deputato Mauro Pili (Pdl) chiede al Presidente della Camera Fini di fare la luce sull’episodio. ”Appare davvero singolare questo ennesimo episodio – sostiene Pili – avvenuto praticamente all’interno del porto dove in molti casi e’ obbligatorio il supporto di mezzi rimorchiatori in uscita che in entrata e di servizio di pilotaggio disciplinato dall’articolo 86 del codice della navigazione”.
”Risulta sempre piu’ evidente – ha detto Pili – che la Tirrenia sia una compagnia allo sbando e che la gestione della stessa e’ insostenibile sul piano dell’erogazione del servizio di continuita’ territoriale da e per la Sardegna. Ogni giorno c’e’ una nave che si ferma per pseudo manutenzioni o per incidenti e questo non fa altro che pregiudicare il servizio di continuita’ territoriale a favore di altri operatori privati. Il risultati e’ che la Tirrenia continua a gestire un servizio pubblico senza esserne in grado e ricevendo dallo Stato per questo motivo ben 72 milioni di euro all’anno”.