In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Le poche donne in grado di avere figli, le "ancelle", sono costrette alla procreazione coatta, mentre le altre sono ridotte in schiavitù. Della donna che non ha più nome e ora si chiama Difred, cioè "di Fred", il suo padrone, sappiamo che vive nella Repubblica di Gilead, e che può allontanarsi dalla casa del padrone solo una volta al mese, per andare al mercato. Le merci non sono contrassegnate dai nomi, ma solo da figure, perché alle donne non è più permesso leggere. Apparentemente rassegnata al suo destino, Difred prega di restare incinta, unica speranza di salvezza; ma non ha del tutto perso i ricordi di "prima"...
La Recensione
«Pensate alla situazione in cui si trovavano prima, pensate ai bar per donne sole, all'indegnità degli appuntamenti a sorpresa. Era il mercato della carne. Non ricordate il terribile divario tra coloro che potevano avere un uomo facilmente e quelle per le quali era impossibile? Alcune di loro, prese dalla disperazione, deperivano per dimagrire, altre si gonfiavano i seni col silicone, altre ancora si facevano tagliare il naso. Quanta infelicità!»
Utopia? Niente affatto. E’ la fine dell’amore, ormai fastidioso orecchione alle pagine della prosecuzione della specie. E’ la fine della passione e del sesso per piacere, esplicitamente illegale. E’ la fine della società come noi occidentali l’abbiamo sempre conosciuta, di un mondo in cui ogni donna può scegliere se essere lesbica o eterosessuale, atea o credente, sposata o single, sessualmente attiva o meno, madre o no. Ogni donna è categorizzata nella sua funzione: ci sono Mogli ed Economogli, le compagne istituzionalizzate e sacre, vestite di azzurro. Ci sono le Marte, vestite di verde, che non possono procreare ma sono ancora giovani e utili al lavoro, al contrario delle Nondonne, anziane o rivoltose esiliate nelle Colonie a smaltire i rifiuti radioattivi dell’ultimo incidente nucleare. Ci sono le Zie, vestite di marrone, le nuove suore in un mondo in cui le suore sono condannate a morte per il loro rifiuto di procreare, e che hanno fatto mestiere del loro moralismo: la rieducazione delle speranze della specie umana. Costoro sono le Ancelle, vestite di rosso, tra le poche donne in grado di procreare, e reclutate forzatamente tra seconde mogli, lesbiche, single; donne che non appartenevano a nessuno, insomma, o meglio, che appartenevano a se stesse.
Le Ancelle, rieducate dalle Zie a essere puro utero, non sono semplici concubine: il loro ruolo non è dare piacere in un mondo in cui non esiste più il piacere, ma generare un figlio dei Comandanti le cui Mogli non sono adatte allo scopo. Assegnate a un Comandante specifico per un tempo massimo di due anni, prive di nome e di diritto, qualcosa più delle serve e qualcosa meno delle Mogli, sono costrette a camminare in coppia quando è loro concesso di uscire, a non mostrare nulla del loro corpo (nemmeno ai Comandanti), a sottostare alle Mogli e a rischiare di partorire figli deformi a causa delle ondate radioattive.
Difred (nessun nome, solo una proprietà del Comandante) una volta era una donna normale: frequentava le lezioni universitarie, aveva un’amica lesbica, prendeva il caffè con la madre attivista, faceva l’amore con Luke di cui era poi diventata la seconda moglie, aveva una figlia che amava e un lavoro in biblioteca. Questo finché alle donne non venne proibito di avere un lavoro e del denaro, di mostrare le gambe, di uscire di casa. Questo finché non fu prelevata dal nuovo Governo per essere portata in un Centro di Rieducazione e trasformata in un’Ancella, le prime sfortunate della loro specie, quelle che conoscevano la libertà e se la sono vista portare via. La storia di Difred non è la storia di una ribelle che ha preso coscienza della depravazione del sistema e che ha deciso di sovvertirlo, ma la storia di una vittima passiva che ricorda vagamente cosa possedeva un tempo e cosa non possiederà mai più, che cerca di ritagliarsi il massimo di posto nel mondo che le è consentito generando un erede al Comandante.
Una storia narrata in prima persona a tinte vividissime che quasi elimina lo scarto tra lettore e personaggio, tra realtà e finzione. Margaret Atwood, scrittrice e militante femminista, crea un’opera straordinaria che pur appartenendo al filone fantascientifico/distopico non si discosta poi troppo dalle reali condizioni di vita delle donne mediorientali e anche dal modo in cui i cattolici e i moralisti vorrebbero ridurre la figura femminile paragonando l’aborto a un assassinio e riducendo la donna a moglie e madre.
Un romanzo da leggere e rileggere, un’immersione in una scrittura coinvolgente e impeccabile (vera poesia in prosa), tutt’altro che esclusivamente femminile.
Giudizio:+5stelle+
Articolo di Sakura87
Dettagli del libro
- Titolo: Il racconto dell'ancella
- Titolo originale: The Handmaid's Tale
- Autore: Margaret Atwood
- Traduttore: Pennati C.
- Editore: Ponte alle Grazie
- Data di Pubblicazione: 2004
- Collana: Romanzi
- ISBN-13: 9788879286992
- Pagine: 329
- Formato - Prezzo: Brossura - 14.50 Euro