Umberto Ruspi è nato a Milano nel 1959. Imprenditore. Scrive unicamente per se stesso. Mai partecipato a concorsi. Nessuno studio o professione letteraria. Passioni: montagna, mare e onde, natura e viaggi. Pratica (buon livello): freeride (snowboard e sci), kitesurf, windsurf, mountain bike. Interessi: auto d’epoca, musica progressive rock degli anni 70 e musica in generale. Vive tra Verbier, Ibiza e Milano. Con il racconto “Red” ha partecipato al quinto concorso letterario di Villa Petriolo “Wine on the road”. Buona lettura!
Racconto “RED” di Umberto Ruspi.
Quella lunga strada di terra battuta lo stava portando verso l’ignoto e Red presagiva momenti difficili per la missione che gli avevano affidato. Stringeva nervosamente le mani attorno al volante in legno della sua Mustang GT del 1966 e rifletteva che l’unico colore in mezzo al non colore di quella terra desolata e desertica, era proprio il Candyapple Red della sua auto. Nel frattempo, attraverso il parabrezza consumato dal tempo, cercava di scorgere un qualcosa di diverso dalla polvere, fantasticando di come sarebbe stata quella terra di cui gli avevano parlato, sempre che fosse riuscito a trovarla…
Red era un giornalista freelance e si occupava principalmente di vini. Faceva parte di un gruppo di specialisti addestrati a scoprire la parte oscura, magica e primordiale del pianeta vino. Disposto a tutto pur di conseguire il suo scopo era un uomo di pochi scrupoli e per questo di indiscussa reputazione agli occhi di coloro che lo pagavano profumatamente. Oltre ogni barriera di legge o di moralità, Red doveva raggiungere il suo scopo e terminare la sua missione.
Mentre guidava Red pensava proprio a questo, la sua nuova missione, The Dark Side Of The Wine ovvero Il Lato Nascosto Del Vino e sghignazzava pensando che forse avrebbe dovuto ammazzare qualcuno. Faceva calcoli ogni momento poiché aveva tempo solo fino alla metà di Luglio e non poteva percorrere più di 8.000 miglia. Queste erano le condizioni e forse il suo obbiettivo era volutamente circoscritto da questi orizzonti fisici e temporali.
La Mustang percorreva veloce le salite e le curve di quelle aride colline e la nuvola di polvere che sollevava sembrava impazzire quando toccava il cielo. Gli occhi di Red erano puntati su una valle che si scorgeva sul lato della strada, come un baratro di cui non si vedeva la fine e sull’Angelo Protettore disegnato sul cruscotto, che sembrava avere colori meno sbiaditi proprio mentre il sole del tramonto cominciava ad illuminarlo.
Cinquanta anni di vita vissuta intensamente ed ogni tramonto che vedeva gli sembrava essere più bello degli altri. Seduto su un masso in mezzo al nulla, pensava a quel luogo non sperduto ma dimenticato, duro ed ostile forse, ma che ora per lui racchiudeva un nuovo tramonto pieno di emozioni. Così guardava i riflessi dei raggi del sole, chiedendosi dove si potessero trovare quei vigneti dalle proprietà magiche che stava cercando, quelle vigne con radici così profonde e così vaste da attraversare ogni dove sulla terra e mischiare in uno stesso vigneto senza confini, sapori e profumi di terre e di popoli così lontani e differenti.
La valle misteriosa era sotto di lui avvolta nelle ombre della sera e Red assaporava il momento in cui avrebbe degustato quel vino così speciale, avvertendo tutto intorno nell’aria i segnali di quel cambiamento che aveva nel cuore da lungo tempo. La dilatazione del motore che si raffreddava faceva gemere la Mustang, trasmettendo a quel luogo avvolto nell’imbrunire qualcosa di sinistro. All’orizzonte, la luna sorgendo illuminava l’ignoto e Red addormentandosi, vide la sua ombra allungarsi nell’infinito.
Red 2
La lancetta sfiorava come in un moto perpetuo la zona rossa del contagiri mentre Red affrontava le ultime curve prima di cominciare la discesa verso la valle. Aveva aspettato tutta la notte pazientemente ed ora , alle prime luci dell’alba, carico di eccitazione e di adrenalina, percorreva quegli ultimi chilometri pieno di certezze. Quando affrontò l’ultima curva prima di entrare nel lungo rettilineo che attraversava la vallata, il suo sangue pulsava nelle tempie con la stessa intensità dei pistoni nel motore della Mustang. L’indice della mano destra puntato in direzione dell’Angelo, come per avvertirlo che qualcosa stava per accadere.
La lunga ombra della notte ritirandosi lasciò entrare la luce del sole nella valle misteriosa e magicamente fece ricomparire quel mondo a cui Red pensava da tanto tempo. Un mondo non sperduto ma solo dimenticato, da riscoprire dolcemente. Alberi e campi e vigneti si estendevano a perdita d’occhio per tutta la valle e ancora oltre. Vigneti così antichi da conoscere la storia dell’uomo e con radici così profonde da attraversare le terre del vecchio e del nuovo continente e dei continenti tutti. Lungo il percorso locande si susseguivano ad altre locande, così che il viandante si potesse fermare ad ogni passo a degustare il vino proprio di quell’attimo della sua vita ed approfittare di quei momenti per essere se stesso, senza lasciare quel vino che a lui era destinato, su scaffali impolverati, in bottiglie che nessuno potrà mai più aprire.
Persone di ogni nazionalità e ceto sociale, così diverse e così uguali, andavano e venivano da quelle locande seguendo una logica a Red sconosciuta, ma facile da intuire per chi è capace di chiudere i propri occhi e sognare. E poiché la vita senza sogni non vale la pena di essere vissuta, Red si incamminò verso una locanda che pensava essere verso la metà di quel cammino, si mise a sedere ad un antico tavolo di legno e chiuse gli occhi, come per dare vita reale ai propri sogni. Passarono ore, giorni e settimane. Fu in quel momento che Red sentì che i suoi sogni erano tutti lì, vicino a lui, con i ricordi più cari di tutta la vita.
Quando si risvegliò, un vecchio stava in piedi di fronte a lui, guardandolo incuriosito, poi oscillando su gambe stanche ed insicure, lentamente gli si avvicinò. Aveva nelle mani una vecchia bottiglia di vino, impolverata e malconcia, anche se Red pensò che doveva essere stata imbottigliata da poco, a giudicare dall’aspetto del suo tappo di sughero. La porse a Red con un movimento lento ed austero ed in questo passare di mani la polvere adagiata sul vetro si lasciò cadere per volare finalmente via.
“Questa è la tua bottiglia.” Disse il vecchio. “Hai aspettato tanto tempo per riempirla. Ma l’importante è avere qualcosa di buono e puro, quindi non ti curare del tempo, il tempo non è importante, è importante solo come lo vivi. Qui dentro ci sono i tuoi sogni ed i tuoi ricordi. C’è il tuo Amore. Quello che hai nel cuore è quello che troverai nelle tue bottiglie.”
Red accarezzava la bottiglia con una mano come cercasse magicamente di far entrare in essa il ricordo di quel vecchio, che sapeva non avrebbe più rivisto. Stava per congedarsi e Red rimase immobile nel guardarlo uscire verso la luce abbagliante del sole. Poi commosso, abbassò lo sguardo verso la bottiglia e sospirò lievemente. Sul vetro sbiadito dal tempo nessuna etichetta, solo un nome in rilievo… RED.
Grazie a Red, grazie alla Vita, grazie a Voi che avete letto questo racconto.
Ibiza 01 Giugno 2011
Note dell’autore
1) Il nome Red del protagonista è un omaggio all’Album RED dei King Crimson, gruppo progressive rock degli anni 70 a cui l’Autore è particolarmente legato fin dalla sua adolescenza. Il titolo dell’album indica la zona rossa degli indicatori di volume degli strumenti musicali elettronici, proprio come per Red la zona rossa del contagiri della sua Mustang. Se vi piace pensare che il nome Red sia legato alla professione del protagonista come specialista di vini, oppure al colore Candyapple Red della sua Mustang o ancora perché gli piacciono i tramonti… fatelo pure, siete Voi a decidere…
2) Il nome della missione di Red “ The Dark Side Of The Wine “ è una ripresa scherzosa dell’album “The Dark Side Of The Moon” dei Pink Floyd, gruppo rock degli anni 70.