“Il racconto ultrabreve non è una novità, eppure sembra avere un peso particolare nella vita odierna. A me sembra che, sciegliendo solo i momenti clou il racconto ultrabreve abbia accesso alle emozioni contemporaneenin modo più efficace di quanto non riesca al racconto convenzionale.
Come il rap, i trailer cinematografici, il cabaret, il fast food, le frasi celebri, gli adesivi da appiccicare al paraurti, le mail, i messaggi vocali, il racconto ultrabreve va dritto al sodo. La forma sintetica si astiene dallo spostamento dei mobili e dalla disposizione delle posate tipica del racconto tradizionale.
Quelli che nel racconto tradizionale sono il personaggio e la trama vengono sostiutiti dal tema e dall’idea.
La mia reazione a un mucchio di racconti lunghi è spesso: e quindi? Il succo mi sembra spesso oscuro, anche in quelli scritti molto bene. Sono diventato un lettore impaziente: esigo subito le conclusioni psicologiche e filosofiche e questo, il sistema rapido di consegna emotiva, è un servizio che il racconto ultrebreve riesce a svolgere con grande efficienza. Anche quando esplorano temi seri e complessi gli scrittori concisi usano una certa giocosa modestia par dare alla cosa un tono improvvisato e disarmare il lettore.
Remix di “Fame di Realtà” di David Shilds
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