Il radical chic in libreria

Creato il 05 luglio 2014 da Mcnab75

Plutonia Experiment è universalmente riconosciuto come uno dei bastioni della resistenza contro hipster, snob e radical chic. Qui certa gente non la tolleriamo, anzi, la prendiamo proprio a calci nei denti.
Uno dei miei articoli più apprezzati è – non a caso – Cinque motivi per cui odio i radical chic.
Che poi occorrerebbe fare dei distinguo tra queste sottospecie di casi umani, perché gli hipster sono leggermente diversi dai RC, che a loro volta differiscono dagli snob e dai poseur. Magari un giorno faremo una bella classificazione, affinché tutti possano distinguere il nemico e riconoscerlo a vista.
Oggi però ci dedichiamo a un particolare contesto in cui operano i radical chic (d’ora in poi RC): le librerie. Da assiduo frequentatore delle medesime, ho saputo individuare alcuni comportamenti tipici che rivelano un RC che si pavoneggia con gli scazzatissimi commessi della Feltrinelli di turno.
Eccoli qui.

Come riconoscere il radical chic in libreria

  • Veste come un rifugiato politico peruviano, ma con l’iPhone e il tablet sottobraccio. Aggiungeteci, nel caso si tratti di un uomo, una barba da profeta biblico abbinata a un fisico rachitico da condannato ai lavori forzati. Se invece il RC in questione è una donna, probabilmente indosserà abiti finto-etnici comprati in un costosissimo negozio del centro.
  • Porta sottobraccio un libro di tendenza, ma non mainstream. Qualcosa sul genere “racconto di un’anoressica che decide di fare volontariato a Cuba e incontra un vero amore socialista”. Ovviamente tiene il titolo ben in vista, sicuro di poter far colpo sul prossimo.
  • Si siede al tavolino del bar Feltrinelli e ordina qualcosa di improbabile. Tipo il caffè shakerato caldo, con schiuma di latte fredda, spruzzato di cannella, servito in tazza grande. Ah, per caso avete una marca di caffè equosolidale?
  • Chiede al commesso informazioni su quel libro di cui parlavano su “Repubblica TV”, di quell’autore polacco, un sociologo, che una volta è stato anche da Fabio Fazio. Anche se lui Che tempo che fa l’ha visto quando era ospite da un amico, perché il vero RC sostiene di non possedere un televisore.
  • Se è accompagnato da un amico, i due spenderanno almeno un quarto d’ora della loro vita per spettegolare con aria di presunta superiorità intellettuale, sbertucciando i libri esposti nei settori dedicati a fantascienza, horror e fantasy.
  • Spesso è alla ricerca di un fumetto italiano ispirato a qualche fatto di cronaca vera. Perché i fumetti accettabili sono soltanto quelli che toccano le grandi tematiche sociali, non quelle cazzate coi supereroi e coi mostri, che sfruttano solo la decadente società moderna, schiava del kapitalismo.
  • Cerca l’ultimo saggio politico dell’intellettuale comunista-snob di turno, ossia il classico RC finto-progressista da salotto buono, con candidatura blindata in un partito tipo Tsipras e contatto faraonico quinquennale con la fascistissima Mondadori. Aridatece Lenin!
  • Vuole comprare un manuale sullo sport RC di tendenza, quello che si filano in pochi, estemporaneo baluardo anticalciofilo. Una roba tipo il curling, Luna Rossa, lo yoga tantrico di derivazione neo-raeliana, il lancio del giavellotto fabbricato con materiale riciclato etc etc.
  • Si sta informando su come organizzare un orto sul balcone, perché ha visto la pubblicità della Guerrilla Gardening con Pif (a casa del solito amico, perché lui non ha la TV) e gli è sembra una cosa molto eco-intellettuale, e pure un poco chic.

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(A.G. – Follow me on Twitter)


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