Regia: Rob CohenOrigine: USAAnno: 2015Durata: 91'
La trama (con parole mie): Claire Peterson è una professoressa di liceo madre di un adolescente timido ed insicuro ancora scottata dalla separazione dal marito a causa dei ripetuti tradimenti di quest'ultimo.Quando, nella casa accanto alla loro, viene ospitato dallo zio il giovane Noah, attraente ed apparentemente capace di dare sicurezza sia a Claire che a suo figlio, gli equilibri si rompono: a seguito di una notte di sesso, infatti, Claire finisce per pentirsi di aver ceduto alle lusinghe del ragazzo e tornare sui suoi passi, mentre Noah pare convinto che la storia con la donna abbia un futuro.
Le attenzioni di quest'ultimo, dunque, crescono fino a rasentare la psicopatia, e quando la sensazione è che il vicino possa diventare pericoloso, per i Peterson sarà troppo tardi, e l'inizio di un vero e proprio incubo: riuscirà Claire a proteggere figlio e marito dalla furia del rifiutato Noah?
E' curioso quanto facilmente un chissà quale masochismo estivo da calura e sambuca pre-pennica pomeridiana durante il giorno libero dal lavoro sia riuscito a convincermi a recuperare Il ragazzo della porta accanto, pellicola buona per il sabato sera - e forse anche pomeriggio - di Italia Uno pescata dall'oceano della rete diverse settimane or sono e rimasta in bilico tra l'hard disk ed il cestino fino alla conferma di un'uscita in sala anche qui in Italia, dunque tenuta buona per dovere di cronaca da buon blogger cinematografico - e non cinefilo, in questo caso, ovviamente -, ma tant'è: mi sono dovuto sciroppare un thrillerino esile e decisamente ridicolo con una Jennifer Lopez in piena crisi di mezza età pronta a lasciarsi andare ad uno pseudo pruriginoso lavoro che è riuscito a riportarmi alla mente l'abominevole Two mothers, poco plausibile e quasi sicuro partecipante alla sempre più ricca di titoli lotteria del Ford Award dedicato al peggio di questo duemilaquindici.
Come in ogni horror di bassa lega pronto a prestare il fianco a risate e critiche fin dalle prime sequenze in barba ad una qualsiasi logica, Il ragazzo della porta accanto inanella una sequenza impressionante di momenti WTF - ovviamente in negativo - tanto scombinati e trash da fare quasi simpatia, dall'entrata in scena di Noah che con un braccio tiene bloccata la porta del box di casa Peterson ai buchi enormi nello script - com'è possibile che il vecchio zio, adulto che dovrebbe fare da guida a Noah, sconvolto dalla morte dei genitori e segnato da problemi disciplinari nella vecchia scuola, sparisca per essere ricoverato giusto dalla scena successiva a quella in cui presenta il ragazzo, o che il nuovo istituto non sia a conoscenza dei trascorsi di atteggiamenti violenti dello stesso nuovo iscritto? -, per non parlare del fatto che la buona madre di famiglia Jenniferona from the block, ormonata a mille alla vista dei muscoli del ventenne re del bricolage e pronta a dargliela alla prima sbronza andata chissà perchè a smaltire a casa del ragazzo finisce per fare il passo indietro da figa di legno da subito, innescando il turbinio di psicosi in Noah, che lungi dall'essere giustificato - il fatto di essere scaricati, per quanto fisicati e prestanti e cool si possa essere, è un fatto umano che andrebbe messo in conto ed accettato come e forse più di un successo, e non progettare la morte di chi ha rifilato il due di picche - finisce per tramutare una delusione "d'amore" in una sorta di battaglia, per l'appunto, da horror - sempre scadente -.
Il vero peccato, in tutto questo, è vedere dietro la macchina da presa il mestierante Rob Cohen, da queste parti amato principalmente per il suo lavoro con Dragon - La storia di Bruce Lee e Daylight - Trappola nel tunnel, Dragonheart e, relativamente più di recente, il primo Fast and furious: posso capire il bisogno di lavorare e di avere il portafoglio gonfio, ma abbassarsi a dirigere schifezze di questo calibro mi pare troppo anche per chi, di fatto, è solo un artigiano come tanti nell'immensa industria del Cinema.
A conti fatti, comunque, direi che questo duemilaquindici giungerà alle classifiche di fine anno con un hype più alto legato al titolo che riuscirà a spuntarla nella lista dedicata al peggio che non rispetto alle pellicole migliori uscite nel corso della stagione: una cosa che, qui al Saloon, non si era mai verificata, e che apre scenari quasi spaventosi per i cinque mesi che ci separano da quel momento.
MrFord
"How can I ignore the boy next door
I love him more than I can say
doesn't try to please me
doesn't even tease me
and he never sees me glance his way."
Judy Garland - "The boy next door" -