Glue (serie tv UK, stagione 1) Rete britannica: E4 Rete italiana: non ancora arrivata Ideatore: Jack Thorne Cast: Charlotte Spencer, Yasmin Paige, Billy Howle, Jordan Stephens, Jessie Cave, Callum Turner, Tommy Knight, Faye Marsay, Tommy McDonnell, Christine Tremarco, Dean-Charles Chapman, Steve Oram Genere: country thriller Se ti piace guarda anche: Broadchurch, Southcliffe, Skins, This Is England, Utopia, The Fades, The Missing
Leggendo rapidamente le premesse della nuova serie tv Glue, mi aspettavo un telefilm adolescenziale britannico alla Skins in cui ci scappa il morto, come in Pretty Little Liars. Così è, ma sopratutto così non è. Con le serie teen americane in stile PLL Glue ha davvero ben poco a che fare e, a ben vedere, pure con Skins i legami sono piuttosto generici. I protagonisti sono dei ragazzini giovanissimi, certo, eppure la direzione intrapresa da questa nuova serie made in UK non sembra tanto quella del ritratto generazionale, quanto quella del ritratto sociale. Glue è ambientato all'interno di una piccola comunità di campagna composta da ragazzi rom e inglesi che vivono in cascine e roulotte, con genitori pressoché assenti o ben poco presenti. In più, c'è una affascinante componente thriller che riporta alla mente prodotti recenti del piccolo grande schermo britannico come Broadchurch, Southcliffe e The Missing. Non sembra quindi la classica roba teen consigliata qui su Pensieri Cannibali. Fidatevi. Questa è una serie che può tranquillamente essere seguita anche da un pubblico adulto. Lo so che non ci credete, però eddai, fidatevi.
"Cannibal che consiglia una serie teen a un pubblico adulto?"
"AHAHAH, che risate!"
Perché questa serie si chiama Glue? Subito subito non l'ho capito. Glue vuol dire colla. Che c'entra con un gruppo di ragazzini di campagna mezzi delinquentelli e mezzi drogati? Ha a che fare per caso con la colla da sniffare? Guardando l'episodio pilota ho compreso il senso del titolo. Glue è una serie che ti incolla allo schermo. Ha un certo fascino morboso. Non un morboso negativo come può essere l'interesse per i fatti di cronaca nera che riempiono Studio Aperto o Quarto Grado. Un morboso affascinante, che ti fa rimanere in attesa di un altro episodio per sapere cosa succederà, sebbene il coinvolgimento con le puntate successive diminuisca un po' rispetto al pilot. Chi ha ucciso il 14enne Cal Bray e perché? Un quesito che riecheggia il celebre “Chi ha ucciso Laura Palmer?” di Twin Peaks e il meno celebre “Chi ha ucciso Rosie Larsen?” di The Killing. Un classico espediente da serie “whodunit”, in cui però come detto entra in gioco una ambientazione particolare, quella della campagna inglese, molto poco glamour e molto lontana dalle località fighette di serie teen come Beverly Hills 90210 e The O.C., così come pure dalla tranquilla Capeside di Dawson's Creek.
"Voglio andare a vivere in campagna aaaah, aaaaah.
Hey, un momento... ci sto già in campagna e mi fa pure schifo!"
Anche i personaggi di Glue deviano un pochino dai soliti schemi teen. Il tipo figo di turno è un tossico di colore cui non frega un cazzo di niente e di nessuno che sembra avere come modello esistenziale Mario Balotelli. Un personaggio distante anni luce dai belloni alla Dylan di Beverly Hills che guardavano a James Dean come riferimento principale. La tipa fighetta di turno, interpretata da Charlotte Spencer (giovane attrice da tenere d'occhio), non è poi la classica tipa viziata che fa la ribelle come passatempo alla Marissa Cooper di The O.C., bensì una che sembra fuori di testa proprio.
Così come non del tutto a posto sembra pure James, il ragazzo che trova il cadavere dell'amico in un campo, e un po' tutti gli altri disadattati giovani protagonisti della serie. Il personaggio più singolare è comunque quello di Ruth, una giovanissima (ma a che età li fanno lavorare in Inghilterra?) poliziotta rom interpretata da Yasmin Paige, attrice rivelazione di Submarine. L'unico problema è che, per quanto singolari e piuttosto inediti, per questi personaggi non scatta un vero coinvolgimento emotivo.
Non sorprende trovare al timone di Glue il nome di Jack Thorne, già creatore di un'altra tra le più originali serie adolescenziali ma non troppo e pure fantasy ma non troppo degli ultimi anni, The Fades, purtroppo prematuramente cancellata dopo appena una folgorante stagione. Questa singolare e anomala serie teen, adatta pure a un pubblico che di solito le serie teen le schifa, si avvale inoltre di una messa in scena nuda e cruda, con sequenze che la tv italiana non trasmetterebbe mai perché potrebbero rappresentare un cattivo esempio per i ggiovani d'oggi. Ad esempio, nell'episodio pilota di Glue ci sono un sacco di bigoli. Mai visti così tanti bigoli tutti insieme, a parte che in Lo sconosciuto del lago. Nudi femminili invece non ce ne sono, almeno nella prima puntata, ma forse arriveranno in seguito. Chissà? Questo è un mistero che non vi spoilero ma che verrà svelato negli episodi successivi, insieme all'altro interrogativo principale della serie. Chi ha ucciso il ragazzo della via Glue? (voto 6,5/10)