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Il raggiungimento di una cosa tipo la filosofia zen

Creato il 29 novembre 2010 da Bekaghein
Il raggiungimento di una cosa tipo la filosofia zen

dedicato alle lesbiche

(racconto)
Ok Matrix, ok La Montagna sacra, ok INLAND EMPIRE, ok Winnie the pooh, ma mai si era visto nulla del genere. Ok, non dovete prendermi troppo sul serio.
Tutto ha inizio nel 1914: un nazionalista slavo spara ad un principe austroungarico. La maestra vi avrà spiegato che questa non è la causa della prima guerra mondiale ma solo la fottuta miccia. Proprio un esplosione col botto: un'escalation di morti, così è la vita, che non puoi proprio sopportare, se ci pensi!
Insomma, piatto ricco, mi ci ficco! E tanti saluti a Giolitti: l'Italia nel '15 scende in guerra. Il risiko parla chiaro: bisogna conquistare Trento e Trieste oppure tutta l'Oceania, l'Asia e un terzo continente a scelta. I generali italiani sono degli idioti, ma capiscono che forse è meglio attaccare l'Austriaungheria. E bam bam bam! Viene distrutto il forte austriaco di Luserna, detto padre eterno perchè erano convinti non potesse essere distrutto. Insieme al Titanic è uno dei casi più clamorosi di auto-gufaggio nella storia.
Vabbè adesso, per farla breve, diremo che c'è stato un po' di casino tra i monti trentino-veneti e la zona isontina; non è molto interessante perchè di sesso ce n'è poco, mentre sul fronte occidentale almeno c'era Mata Hari. Ok, ci dice male come al solito.
Comunque dopo morti, bestemmie e sconfitte brucianti(delle vere e proprie Caporetto!)(ok non faceva ridere) l'Italia se la passa male, e infatti Cadorna viene licenziato e a guidare la nazionale arriva il generale Diaz, che vince la famosa partita Italia-Austriaungheria di Vittorio Veneto, che prima si chiamava Ceneda e Serravalle che erano due comuni diversi. Comunque nonostane le spedizioni punitive e le evidenti inettitudini dei nostri generali abbiamo vinto. Si! Siamo dei fighi!
Fatto sta che ci sono comunque dei casini belli grossi perché, mentre dalle B-a-r-a-k-k-e-n-l-a-g-e-r(cit. Testolin) tornavano in trentino tutti troterellando i nostri neoconnazionali, sul fronte italo-orientale succede di tutto e di più e la cosa si protrae per un sacco di anni ed ancora oggi è una buona occasione per lucrare sul dolore da parte dei nazionalisti italiani, così è la vita.
Tutto questo per raccontare che oggi Gorizia confina con la Slovenia, che una volta era un pezzo di Jugoslavia, che una volta era un pezzo di Austriaungheria, che al mercato per due soldi mio padre comprò. Insomma, Gorizia è pericolosamente vicina alla Slovenia, uno stato poco più grande del Veneto. Questo sicuramente dà del dispiacere al tipo che ha scritto in grande "Veneto Stato" lungo il Costo. Così è la vita.
Dicevo che questa storia iniziava più o meno nel 1914, ma ora dobbiamo spostarci più avanti nel tempo e anche da un'altra parte.
E' il dicembre 1982 e da qualche parte in America nasceva Ben Goldwasser. Evidentemente l'aria americana era troppo pallosa o comunque la commistione fra l'aria occidentale e fetida di newyork e le sue caratteristiche genetiche lo spinsero a non fare l'idraulico, lo scienziato, il politico, il transessuale, il taxista, la comparsa in un film sul vietnam o chissà che altra saltimbancheria postmoderna. Nossignori! Ben incontra Andrew VanWyngarden e mette su una band destinata a scalare le classifiche di tutto il mondo grazie ad un singolo accattivante quale Time To Pretend e replicando con altri successi del calibro di Electric Feel e Kids. Il primo album degli MGMT, così si chiamano, è curioso e ispira all'utilizzo di droghe, ficata mega wesh, e si regge appunto sulle canzoni sopracitate. Certo a volte la ricercatezza del pezzone è fin troppo evidente ed è chiaro come Electric Feel sia una cagata colossale. Nonostante questo arriverà un sacco di gente a dire che è una ficata mega wesh. Così è la vita.
Insomma sti baldi giovani fanno i loro concerti in giro per il mondo, tirano su un bel po' di soldi, un bel po' di groupie e con tutta probabilità anche qualcos'altro. Ora arriva il bello: il secondo album. Già tutti i criticoninerdoni che passano da una webzine all'altra li hanno catalogati come fuffa: è quindi il momento di spiazzare pure le fichette che prima venivano a dirti che erano fichi mega wesh. E lo fanno! In barba alla loro major pubblicano un album invendibile e di difficile valutazione, dato che non faccio uso di droghe psichedeliche(comunque fa abbastanza cagare dai). Continueranno a fare però dei video tripposi con i quali certi giovani fichetti e fichette con la vena alternativa dei miei coglioni potranno spararsi delle allegre seghette fiche mega wesh. Così è la vita.
Fatto sta che il cachet rimane alto.
Dicevo che questa storia iniziava nel 1914, ma anche nel 1982. Ma anche nel 2010, a Vicenza(pensa un po' che storie fiche mega wesh).
Un allegro perditempo deve decidere come passare il resto della vita; evidentemente l'aria vicentina era troppo pallosa o comunque la commistione fra l'aria occidentale e fetidia di san lazzaro e le sue caratteristiche genetiche lo spinsero a non intraprendere la strada per diventare idraulico, scienziato, politico, transessuale, taxista, comparsa in un film di Boldi senza DeSica o chissà che altra saltimbancheria postmoderna. Oh no! Lui vuole fare il cimena senza manco sapere cosa cazzo significa. Auguri e figli maschi. Così è la vita.
Ovviamente per inettitudine e pigrizia e sfiga(un po' dai) si trasferisce a Gorizia a sputtanare il suo tempo in un corso universitario sottotitolato "Non lamentarti se non troverai un lavoro, coglione!". Ai suoi occhi appare evidente che restano tre anni di vita da nababbo con tutto pagato da mamma e papà e si concede alla perdizione conoscendo uno che si fa chiamare Bubi, conosciuto pure come Ultimo dominatore della Nebbia. Brutte storie.
Qui ci sta una digressione manzoniana come poche: potrebbe intitolarsi "Il non monaco del lido" o "Storia del ludro infame". Roba per stomaci forti. Si perchè a condivere il tetto con il nostra baldo giovane vicentino vi è un oscuro personaggio: un pokemon acquatico dissidente, un ex-terrorista islamico trapiantato nella laguna veneziana etc etc E fin qui nulla di strano, il problema è la dieta ferrea che quest'uomo o, come direbbe Nietzsche, superduperuomo segue fedelmente. In pratica, , questo docile studente di scienze diplomatiche, di fronte ai fornelli si trasforma in una macchina di ludrezza. Un tizio del seicento ha scritto una cosa che ha ispirato sta storia e qui ve la riporto:
Eora, sta ricetta xe ispirada a quea del "sugo ludro", e vol esser un modo manco triste e pi gustoso de far i fasoi.Fasì ea solita frittura de segoe in tel butiro. Mentre ch' ea segoa se desfritega, caveghe el buèo a na luganega (GRASSA) e preparè 100 grammi de pancetta (dolse o fumegà). Zonteghe ste robe ludre in tel soffritto e dopo aver mescola un fià, lasse che se desfritega anca eore (se ea segoea ve par ch' ea se bruxa zonteghe un fià de acqua). Quando tuto el grasso dee luganeghe se sarà sciolto zonteghe i fasioi con un fià de acqua. Smissiè e spete finchè i fasioi no i sarà cotti. Zonteghe eora un fià de latte ( anca panna se volì). Se volì far na roba figa, zonteghe farina, cussì vegnarà fora un fià de cremina (doparè un passino, sinnò se forma i grumi, ghe sboro).Quando che tuto sarà pronto, servii in te dee scodee co crostini cosparsi de strutto e salai. Bon appettito.

Va bene ci siamo intesi: a Gorizia ci sta gente strana. Pensa un po' a quei tipi morti sull'isonzo dopo aver tirato su le loro quattr'ossa, se solo l'avessero saputo di star a perdere il loro tempo per ste robe! Così è la vita.
Ma torniamo all'oscura serata nell'oscuro castello isontino di bubi. L'alcol scorreva a fiumi di gin lemon e, mentre l'allegro coglione vicentino perdicchiava il suo tempo in chiacchiere con dolci e giudiziose snob, il conte bubi, di motor munito, veniva seviziato, torturato e infine obbligato ad offrirsi volontariamente di guidare per quella che la storia sancirà come nuova Parigi-Dakar: sto parlando di un viaggio da Gorizia a Maribor, nel profondo nord-est sloveno.
E' qui che le cose inziano a delinearsi: a Maribor ce stava el concerto deiemmegìentì aun'euro.
Era un sabato. Un sabato freddo. Un sabato freddo a Gorizia. Un primo pomeriggio di un sabato freddo a Gorizia. Vabbè basta così: i nostri viaggiano a bordo di una fatiscente nissan-serena 7 posti, 4 porte, 16 valvole, 4 cilindri, 2000cc, interni brutti, esterno idem, comoda per chi siede nella fila in mezzo. Non il nostro allegro coglione, che nel frattempo s'era accodato per il viaggio. I componenti: bubi, l'allegro coglione, le dolci e giudiziose snob, il genio di turno, un ragazzo de borgata e il veneziano ludro.
E' nel primissimo pomeriggio che iniziano le brutte notizie: proprio il veneziano ludro cede a causa di bruciori di stomaco inzialmente ricondotti all'alcol(accusa che si rivelerà errata, è colpa della ludrità). Così è la vita.
I nostri partono comunque: a Maribor sono previsti -11°C. Frattini dirà "E' l'undici settembre della metereologia". I nostri non demordono e armati di diesel e buona volontà partono alla volta della Slovenia.
E' un viaggio arduo, che attraversa terre impervie: i nostri si troveranno di fronte numerosi pericoli, a partire dai tir che superano a destra...
Questa storia però potrebbe iniziare nel 1952 nella periferia di Lubjana, dove, nel ghetto dei nigga, dal matrimonio di Nastjia Acimovic e Maria Menego nasce il piccolo Vladimir. Vladimir è bianco e razzista, dura venire su in quartiere di reppergangstanigga super incazzati col mondo. Così è la vita e Vladimir, se ne fa una ragione. Non riesce però ad accettare questi disaddattati del cazzo che si lamentano di non avere soldi e che vogliono diventare ricchi o muorire provando. Cazzo, Vladimir non lo può proprio sopportare, proprio proprio no. Fatto sta che decide di darsi una mossa e sfida in una battaglia hiphop uno dei nigga e gliene canta quattro sul fatto che il denaro non conta un cazzo. Bravo Vladimir!
Comunque a nulla serve il suo tentativo: dei tanti nigga partiti per far i schei ne tornano pochi, ma quelli che tornano c'han tutti i denti diamantati, dorati, lucidati, super fichi mega wesh che qui nel ghetto nigga di lubjana tutti vogliono diventare ricchi nigga sfondati. Io non li capisco. E nemmeno Vladimir, ma così è la vita ed egli decide di andarsene dal suo quartiere, di staccarsi dalla periferia della metropoli e andare a vivere in provincia.
Arriva in provincia e si accorge che la provincia slovena no, è veramente una merda: già stare nella capitale slovena è come stare in provincia ed è proprio incazzato: un cazzo di adolescente di provincia incazzato e desideroso di giustizia sociale come pochi! La verità, cari lettori, è che, in questo momento di folle disperazione e smarrimento, una ragazza dall'animo dolce e dal fegato esigente lo salva, lo strappa dall'immondizia che è la sua vita e lo accoglie nel suo caldo cuor. Bon qui ci stanno le scene di sesso.
Ovviamente le cose si fanno drammatiche perchè comunque ci devono sempre essere dei casini, così è la vita, e Vladimir ci rimane scottato: rescinde il contratto con l'Amore e si traferisce a parametro zero alla Odio&Noia. Una storia molto triste..
Comunque il povero Vladimir, ormai solo, abbandonato dalla sua ex, lontano dalla famiglia e isolato dalla gente del suo quartiere, può solo entrare in polizia.
Il caso volle che, a 142 chilometri da Maribor, alle porte di Lubjana, un posto di blocco della polizia slovena fermi una Nissan Serena. Eh si, è proprio quella Nissan Serena. Beh, si dicono i nostri, che problemi vuoi che ci siano...patente, libretto, documenti. Ovviamente, ovviamente dico, ovviamente il genio di turno non ha la carta d'identità. Ma che problema vuoi che ci sia? C'è la patente. Niente, dice Vladimir, sono solo 250€ euro di multa e retrofront in Italia. La cosa puzza di marcio e di fregatura, col quel retrogusto di pesce che proprio non si può sopportare. Macchè! Vladimir è un onesto, panzone e pelato uomo di legalità: 250 euro e a casa. Niente da fa'.
Così è la vita. "Così è la vita porchiddio!"
Congratulations
"Come scrive male" disse una delle dolci e giudiziose snob all'altra.
Qui inizia un'altra storia, che parla di ragazzi di borgata al centro di raccolte di fototessere e di anime, di sbronze, di Miyazaki, della mancanza di meritocrazia in Italia e di quei fottutissimi formichieri che non mi lasciano in pace un secondo!
FINE
Ispirato ad una storia vera, quella della prima guerra mondiale.

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