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Il ragù

Creato il 02 giugno 2011 da Tiziana50mq
L'inevitabile passaggio dalla dieta "La mia mamma cucina cose buonissime, sparecchia e lava tutto mentre io prendo il caffè" alla dieta "Tutti i giorni devo cucinare qualcosa che piaccia anche a lui e poi ripulire tutto senza l'aiuto della lavastoviglie" è un trauma che non sempre si supera facilmente.
Quando ho conosciuto il mio attuale Uomo di casa, la sua alimentazione era costituita principalmente da due ingredienti: il ragù (rigorosamente napoletano) e il pesto (rigorosamente barilla).
Ottimo! penseranno alcuni..
Pesante! penseranno altri.. ed è a questi ultimi che appartengo.
Ci ho messo 5 anni per imparare a "farmi piacere" il ragù, ed ora devo ammettere che mangiato una volta ogni tanto è buono, il pesto invece, non che non mi piacesse, anzi, ma a mangiarlo spesso proprio non lo digerisco.
Ma cosa importa al mondo del mio astio verso i tipici prodotti di due città così lontane ma entrambe col porto e la funicolare?
Effettivamente nulla.
Quello che può essere interessante invece è capire come due alimentazioni tanto differenti possano convivere felicemente e facilmente sotto lo stesso tetto.
Ritrovarsi a dover cucinare da una parte pasta e zucca e dall'altra pasta al sugo può essere noioso se diventa frequente, quindi, per evitare di dire addio ai tanto amati vegetali, ho dovuto trovare una soluzione che facesse felici entrambi senza troppa fatica.
Così, con un po' di arte dell'improvvisazione, prima ho cominciato a servire in tavola frittate contenenti ogni genere di vegetali (funghi, melanzane, pomodori, zucchine, patate, cipolle) e poi mi sono specializzata nella riproduzione dietetica di tutti quei primi piatti che contengono verdure fritte.
Devo dire che la reazione iniziale è sempre stata di estrema diffidenza, perchè secondo Lui una cosa non può essere buona se non è stata soffritta per almeno dieci minuti in olio abbondante, poi invece, dopo la prima forchettata si è ritrovato spesso a pronunciare le tanto attese parole "è buono" che si sono poi trasformate successivamente in "fallo di nuovo".
Ogni verdura veniva affettata, infilata in padella, condita con olio, sale, peperoncino e cipolla (o aglio), mescolata, coperta con un coperchio e solo a quel punto messa sul fuoco.
Eresia! grideranno in tanti..
Geniale.. penseranno silenziosamente le donne dalle cosce formose.
E' proprio in questo modo che nascono ricette apprezzate anche dagli ospiti, come ad esempio gli gnocchi zucchine e pesto, oppure la pasta con verdure e vongole.
Ovviamente non sto dicendo che non faccio più la pasta con le melanzane in modo tradizionale, ma semplicemente che sperimentare evitando di friggere, soffriggere, rosolare e impiastricciare, può risultare comodo, economico e soprattutto veloce.
Veloce al punto di decidere all' una e mezzo di mangiare la mia finta pasta con le melanzane.
Volete sperimentare?
Prendete una pentola e mettete a bollire l'acqua.
Prendete una padella antiaderente e versateci un po' d'olio.
Pulite qualche spicchio d'aglio e mettetelo in padella assieme al peperoncino.
Accendete il fuoco.
Tagliate a cubetti una melanzana e mettetela in padella.
Quando avete finito, mettete il sale.
Tagliate a pezzetti dei pomodorini e aggiungeteli alle melanzane.
Coprite e alzate la fiamma.
Calate la pasta.
Aggiungete una tazzina d'acqua alle melanzane, girate e coprite di nuovo.
Quando è cotta la pasta mettetela nella padella e saltatela assieme alle melanzane.
Aggiungete il basilico e se ce l'avete qualche cubetto di provola.
Ecco fatto, con circa 20 minuti il pranzo semi-dietetico è fatto, Lui mangia le verdure e il mio stomaco ringrazia.

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