Voglio intitolare cosi un nuovo capitolo, che punta ad aiutare chi come me ci ha dovuto fare i conti direttamente.
Il razzismo sottocutaneo e’ qualcosa di sottile, nascosto dietro ai dettagli, una particella aggrappata al nostro sistema di pensiero, formatosi nel tempo, per assorbimento, per induzione proveniente dal mondo esterno, da cio’ che percepiamo da ogni cosa che vediamo e ascoltiamo.
Una foto, un titolo, una risata, un video, un discorso rindondante con l’amico, il crearsi di altre forme di sicurezze personali derivanti da queste, non ha nulla a che fare con i raduni in piazza, con le bandiere, con i discorsi diretti all’esclusione di una razza, all’esaltazione di una nazione, alle posizioni politiche condivise, va molto oltre, in un altro piano, se fossi un psicologo userei la parola subconscio, ma non essendolo diro’ che a parlare e’ il calcare nel cervello.
Essendo solo calcare, va pulito, in qualsiasi parte del pianeta in cui ti trovi, si va pulito con il limone, ma senza cucchiaino, altrimenti stai sbagliando cura.
In una giornata ci troviamo di fronte a migliaia di microscelte, piccole e veloci qualche frazione di secondo, neppure il tempo di pensarci, alcune le facciamo cosi’ spesso che diventano un automatismo che diamo come assodato, non per ragionamento, ma per abitudine, lo si fa e basta, alcune di queste microscelte vanno a crearne altre e cosi’ via. Non e’ semplice.
Ora, estraiamoci dall’essere parte di qualsiasi gruppo sociale, politico, colore, filosofico e religioso, so che non e’ semplice, e pensiamo a quando leggiamo qualcosa di “anti razzista” in pubblico, siamo tutti concordi che la disuguaglianza nel mondo porta piu’ danni che benefici, l’impoverimento di alcune nazioni per il beneficio di altre, le guerre, il lavoro, la droga, la poverta’ e moltissime altre frasi fatte e consolidate, va benissimo cosi, parliamone.
Pubblicamente parlando siamo tutti concordi che l’uguaglianza sociale sia una cosa buona e giusta, quindi cio’ che ho io lo puo’ avere anche qualcun’altro, non per regalo ma come opzione raggiungibile di scelte personali, che lo possono portare al tuo stesso livello usando i tuoi stessi strumenti e la stessa fatica, diciamo che abbiamo tutti la stessa scala da salire con gli stessi gradini.
Questo mi porta a pensare, che anche se nella mia stessa stanza ci fossero 100 persone diverse, solo un 10% di questi arrivera’ al piano superiore, indifferentemente dalla sua provenienza.
Ora devo fare qualche passo in dietro e andare a prendere un discorso molto piu’ mainstream:
“ si ma vengono qua e mi rubano il lavoro, portano la delinquenza, l’abbassamento dello stile di vita e la degradazione sociale “
In questo ragionamento non posso usare la parita’ sociale per difesa del mio benessere attuale ( apparente ), per difesa di un un qualcosa che minaccia, un pericolo, per noi e la famiglia.
Questo visto a un livello superficiale mi puo’ stare bene, e tecnicamente e’ anche vero.
Sotto questo pensiero si eseguono i piu’ brutti e pericolosi ragionamenti e scelte giornaliere che potremmo mai fare, partendo dal non salutare una bambina di colore arrivando a urlare publicamente di andarsene perche’ loro sono la causa della degradazione e della crisi nel posto dove sto abitando. Precisiamo che per il caso, tu sei nato li, e giustamente ti senti in dovere di difenderlo, piu’ che onorevole.
Ma ora guarderei negli occhi questa persona che mi sta rubando il lavoro, ma a lui chi gle lo ha rubato il lavoro ? perche’ penso che se a casa sua avesse una vita adeguata e la sua bambina potesse crescere in un sistema libero e che gli metta a disposizione degli strumenti adeguati per la sua crescita personale, non avrebbe nessun motivo di rompersi le palle, andare in un altra nazione, scontrarsi con i razzistelli di quartiere, paure, nuove culture e altre rotture di palle che ne derivano, se ne stava a casa e fanculo a tutti, anche di te sicuramente.
Forse il problema non e’ lui, ma quello che ci sta dietro a un livello intoccabile, qualcosa che a noi non e’ dato il diritto di scelta e di verifica, qualcosa cosi’ sopra a tutto cio’ che leggiamo e vediamo, che succede e continuera’ a succere a macchia d’olio, prima loro e dopo noi, perche’ il denaro non e’ empatico, non ha una morale, questa ce la mettono a noi che poi dobbiamo pagarne le conseguenze, vedendo solo il risultato finale passato come forma di motivo fulcro del problema.
Per il denaro impoveriamo altre terre per arricchirne altre, utilizzando qualsiasi cosa consentita dal denaro, diciamo pure che non ha un limite.
“ negro di merda “
Scusate sto andando oltre e faccio fatica a stare in linea con il discorso iniziale, vediamo di ritornarci.
Parlavamo che queste persone ignoranti, vengono qua e recano danno, scusami ma chi sono questi ?
Ho visto persone di ogni nazione recare danno ai propri simili, con le piu’ disperate ragioni, ho pure visto gente con delle ruspe fare arretrare persone diverse, fare catene umane per non farli passare o alzare muri, poi ho visto su un documentario gente a cavallo vestiti di bianco con delle torce che andavano in giro a bruciare e picchiare altra gente, ma forse lo facevano perche’, essendo persone mentalmente superiori, acculturate e con un lavoro, volevano insegnare come si vive assieme e spiegare ai propri figli quale fosse la scelta giornaliera piu’ adeguata da intraprendere per vivere meglio.
Insomma un pomeriggio con il papa’ che ti insegna a pescare, un bella foto e tanti bei ricordi, mio papa’ era un mattacchione, a lui piaceva fare gli scherzetti agli stranieri.
Accidenti, vado sempre fuori tema, saro’ malato, aspettate che mi prendo l’ultima pastiglietta e torno seduto.
Insomma, dicevamo, che questi stranieri di merda, si rompono i coglioni per venire qua a rubarci la casa e bisogna difenderci, comperare qualcosa, o costruire dei muri da 5 metri, aggiungiamo la Polizia e le forze armate ? Quelle bisogna usarle, sono a spese dello stato, vanno usate ….
Domenticandoci che forse, tra 20 anni saremo noi che scapperemo in un altro posto perche’ chi, come prima, decideva per il denaro, ha deciso di impoverire dove stai abitando te, e di te non gle ne frega nulla, non solo, ma ti da anche una carezza e ti incoraggia, dai cazzo che se combatti l’invasore riconquisti la tua terra, combatti, sii solidale con i tuoi simili !! dai cazzo.
E dietro le spalle i muri scendono come se fossero fatti di zucchero.
A volte mi fermo a pensare a cosa penso, una situazione di stallo mentale, penso al gesto singolo che sto facendo in un determinato momento, una pacca sulla spalla, o un sorriso, o l’aiutare qualcuno, e mi chiedo se il non farlo o il farlo e’ derivante una una microscelta dettata da una cultura cattiva, che mi ha insegnato a difendermi, ad aggredire e a dover difendere il mio giardino perche’ se lo aiuto adesso domani mi ruba tutto.
Forse si, ma ogni persona in questo pianeta puo’ rubarmi lavoro e soldi, dipendera’ solo dalle mie e dalle sue scelte, da quanti gradini vorra’ fare, da un insieme di scelte personali che lo porteranno ad essere competitivo con me … aspettate ho detto una parola COMPETITIVO, forse il mio problema e’ che non voglio altri concorrenti, forse non voglio mettere in discussione il mio piccolo angolo di stabilita’ con persone mai viste, forse ho paura, in un remoto pensiero, che sia pure competitivo con cio’ che sto facendo io adesso, forse magari e’ anche piu’ bravo e dovrei ammettere a me stesso e a chi mi sta in torno, che il primo che e’ arrivato mi ha messo in un gradino inferiore, sarebbe bruttissimo, meglio dagli un calcio e buttarlo giu’ dalla scala prima che faccia ancora 2 gradini … sarebbe troppo vicino, no ma io non sono cattivo, lo ignoro, almeno scegliera’ un altro.
Siamo tutti a rischio, questo e’ il vero problema, ma a non lo vorremo, ma altri ci costringono ad esserlo.
Confini, leggi e barriere sono solo per aiutare chi da sempre ha deciso e distrutto in nome della liberta’ e dell’uguaglianza, siamo persone, e mi sento di dire che esistono rincoglioniti con qualsiasi bandiera in mano ma moltissime ottime persone di ogni bandiera e lingua.
Ok ora mi fermo, sono stanco e non mi piace scendere in buonismi facili.
Siate ogni giorno un po’ meno razzisti di ieri, sarebbe gia’ una grande cosa per se stessi e fregatevene di tutto il resto.
Mattia