Titolo: Il re dei giochi
Autore: Marco Malvaldi
Editore: Sellerio
Anno: 2010
Quando si dice il bar è al BarLume che mi viene da pensare. Con i suoi clienti affezionati, il tavolo da biliardo, la gazzetta dello sport da sgualcire, lo schermo piatto da quaranta pollici “che solitamente funge da tramite tra la stupidità e il mondo” ed una cameriera abbastanza carina da rendere tutto meno approssimativo e decadente.
D’altronde è un bar della provincia e Massimo, il proprietario, lo sa bene. Laureatosi in matematica e messi da parte i sogni di gloria, ha aperto il proprio rifugio nel mondo e si è ritrovato a dover fare i conti con un’evoluzione un po’ diversa del suo sogno.
“Da quando aveva messo il biliardo, la sua involontaria collezione di vecchietti praticamente tornava a casa solo per mangiare e fare un sonnellino; […]. Massimo non riusciva a godersi quanto avrebbe voluto lo spettacolo delle ventenni in tanga […] a causa della presenza continua dei quattro tetraventenni in pantaloni ascellari nella stanza accanto”.
I quattro vecchietti avventori del BarLume sono i protagonisti assoluti di queste pagine, impegnati a macchiare di gelato o caffè il tavolo da biliardo – il re dei giochi appunto - almeno quanto a mettere insieme le voci di Pineta - un piccolo paese sul litorale pisano- per dare forma alla “notizia”.
Le illazioni, le tesi e gli assiomi di Aldo, Ampelio, del Rimediotti e di Del Tacca riempiranno le giornate del BarLume e – suo malgrado – quelle di Massimo, alla ricerca della verità sulla morte di una donna, avvenuta in modo poco chiaro, in una corsia di ospedale, dove la stessa si trovava a causa di un incidente stradale in cui aveva perso la vita anche il figlio.
Al trambusto degli ottimisti ragionamenti dei quattro anziani, si contrappone il silente pensiero dello scettico padrone di casa: Massimo rifugge con sarcasmo affettuoso le ricostruzioni improbabili e definitive del “caso”, nella speranza che i suoi ospiti rumorosi abbandonino – prima o poi - la veste di investigatori occasionali. Di fronte alla loro tenacia, non gli rimane però che raccogliere le proprie riflessioni sul mondo, sugli uomini e sulle loro fissazioni, per rifugiarsi in una dimensione provvisoria ma rassicurante. “Massimo arrivò alla rotonda del viale D’Annunzio e iniziò a girarci attorno, incerto sul da farsi. – Ad ogni modo, qui c’è da cambiare qualcosa. Mi sto abbruttendo. Di questo passo un giorno arriverò al bar anch’io con i pantaloni ascellari e mi dirigerò direttamente al biliardo, lamentandomi della prostata. Ci vuole un cambiamento. Cosa, non lo so. Ma qualcosa ci vuole. Ti sei sfogato, Massimo? Sì, mi sembra di sì. Torniamo al bar, vai”.
Il giallo prende una forma che il lettore non si aspetta, perché l’intreccio sembra portare in tutt’altra direzione. Senza colpi di scena o pretese da poliziesco, ma con intuizioni “investigative” degne del loro nome, il romanzo di Marco Malvaldi è uno scorcio su un pezzo di Italia poetica ed irriverente.
Il lettore non potrà fare a meno di divertirsi e di appassionarsi, grazie anche alla scrittura accattivante e colma di toscanità dell’autore.
“Il re dei giochi” è il terzo della serie dopo “La briscola in cinque” ed “Il gioco delle tre carte”. Vi ritroviamo personaggi ben caratterizzati e la familiarità di luoghi in cui tornare, sospesi tra l’illusione e la realtà di una provincia italiana che esiste nella sua attualità.
Romanzo finalista dell’Edizione 2011 del Premio Azzeccagarbugli al Romanzo Poliziesco.