Magazine Cinema
Durata: 92'
La trama (con parole mie): Mathayus, guerriero specializzato nell'arte dell'uccisione, viene assoldato dalle tribù rimaste libere dal giogo di Memnone per assassinare l'indovina che siede accanto al sovrano aiutandolo con le sue profezie a vincere ogni battaglia.Quando, però, un traditore all'interno della cerchia dei capi clan costerà il fallimento del piano e la morte del fratello dello stesso Mathayus, quest'ultimo farà in modo di costruire da solo il suo destino portando con lui oltre le mura di Gomorra, capitale dell'impero di Memnone, la donna chiave delle vittorie del despota, per organizzare una resistenza e sferrare l'attacco finale incurante di tutti i rischi che comporta.E anche quando le probabilità saranno tutte contro i nostri, il condottiero perseguirà il suo motto, "vivi libero e muori da eroe".Solo che non morirà, ovviamente, e per Memnone ed i suoi saranno cazzi amarissimi.Ma dovevano saperlo, indovina a parte: non ci si mette contro The Rock.
Ai tempi dell'uscita in sala de Il re scorpione attraversavo una delle fasi più raccapriccianti di radicalchicchismo acuto della mia carriera di spettatore, tanto da rimanere inorridito all'idea di concedere anche una mezza visione ad una baracconata venuta da una costola de La mummia - altro film che detestai ai tempi - e diretta da un regista semisconosciuto il cui nome pare un cocktail tra Chuck Norris e Kurt Russell quando potevo affrontare l'ennesima maratona di titoli russi o vietnamiti che definire di nicchia sarebbe stato come etichettarli i più commerciali tra i blockbuster.
Fortunatamente, con gli anni, mi sono ripreso da quel terribile momento, e grazie ad un recente suggerimento di Vincent ho recuperato questo divertentissimo cult del trash tamarro prodotto nientemeno che da Vince McMahon in persona - per chi non lo sapesse, il patron della World Wrestling Entertainment - ed interpretato da una delle star più amate della storia del wrestling stesso, ormai conosciuto anche dagli aficionados degli action movie, The Rock, ai tempi in piena rampa di lancio nella sua carriera come attore nonchè nome di primo piano della federazione - fu proprio a causa degli impegni cinematografici che il buon Dwayne Johnson abbandonò il ring proprio in quel periodo per tornare a calcarlo in pompa magna, seppur part time, negli ultimi due anni -.
Costruito come una sorta di giostra da strizzata d'occhio al mondo dei videogiochi, condito da botte da orbi praticamente dall'inizio alla fine e neppure per un secondo privo di una profonda autoironia, Il re scorpione è entrato fin dalle prime sequenze tra i cult tamarri del Saloon figli degli anni zero, una sorta di versione all'ammeregana dei vecchi film con Bud Spencer e Terence Hill che tanto mi facevano impazzire da bambino, prima che divenissi esterofilo e mi dedicassi alle perle dei vari Van Damme, Stallone e Schwarzenegger.
La trama risibile, gli effetti dozzinali ed una realizzazione certo non esemplare - della recitazione non parliamo neppure - scompaiono di fronte a momenti esilaranti durante e tra una scattottata e l'altra, con il nostro pompatissimo protagonista sempre pronto a sollevare il suo noto sopracciglio - altro momento cult per ogni fan dello sport entertainment - e a regalare frasi indimenticabili come il motto "vivi libero e muori da eroe", che poteva essere superato solo dall'eccezionale catchphrase che il Nostro ha da sempre adottato sul quadrato, "if you smell what the Rock is cooking".
Dunque, cari avventori del Saloon, se non avete mai dato una chance a questa baracconata e vi trovate in una serata di astinenza da Expendables, buttatevi a capofitto nella sarabanda d'imprese che porteranno il più che barbaro Mathayus a divenire il leggentario Re Scorpione della profezia prendendosi il tempo, nel corso dei novanta minuti scarsi della pellicola, di destinare sonorissimi calci in culo tutti i nemici pronti ad incrociarne il cammino, dall'ultimo degli sgherri all'apparentemente invincibile sovrano Memnone, che come ogni cattivo che si rispetti in questo genere di titolo dovrebbe essere ben conscio dei rischi che si corrono ad incrociare il cammino dell'eroe, ancor più se si parla di The Rock.
MrFord
"I'm not afraid of fading
I stand alone
feeling your sting down inside me
I'm not dying for it
I stand alone
everything that I believe is fading."Godsmack - "I stand alone" -
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