Il recondito piacere del download

Un po' di cyberomanticismo, o cyberarcheologia, come l'avevo ribattezzata. Volete favorire ?
Niente, è che ci pensavo, mentre scaricavo la nuova versione di Tixati, a quanto mi faccia sentire bene quel "salva con nome", quella barra che nelle più svariate forme e colori indica la percentuale di completamento del nostro download
è una cosa che, all'epoca della 56k, nel web 1.0, quando i byte si pagavano e la connessione flat era ancora un oscuro miraggio, sapeva d'emozionante, di proibito
Non è facile descrivere questa sensazione a chi è abituato a scaricarsi 8 giga di roba in un'oretta, e che se vede un floppy disk lo prende come un'icona di salvataggio di qualche vecchio videogame...

Cantiamo tutti insieme

Ma chi c'era, sopratutto quelli più vecchi di me, quella sensazione d'appagamento la dovrebbe ricordare bene (e non solo quando si scaricavano foto zozze)
devo essere sincero, la cosa oggigiorno mi rende un po' nostalgico come una miriade di altre robe che in qualche modo continuo a fare come durante la mia infanzia, ma in modo inevitabilmente diverso
E quando ti fermi, quell'attimino lì, armeggiando con il tuo smartphone, e ci rifletti un attimo, un po' gli occhi li strabuzzi.
Quando è successo ?
Quando ci hanno privato dello stupore, reso tutto più o meno plausibile e naturalmente upgradabile?
Quando il solo pensiero di un telefono cellulare in grado di gestire videogame dal livello di console portatili ha iniziato a sembrarci una cosa normalissima ?
Lurida, cinica capacità d'adattamento umana.