Salerno, il complesso monumentale di S. Pietro a Corte
Si sta cercando di recuperare, nell'unica reggia longobarda rimasta a Salerno, la sala del trono dove Arechi II rifiutò di fare atto di sottomissione a Carlo Magno, quando quest'ultimo ebbe vinto Desiderio, ultimo re longobardo, a Pavia, nel 774 d.C.Il Dottor Felice Pastore, l'archeologo che ha curato la ricerca, ha spiegato di aver seguito parola per parola il percorso descritto nel "Chronicon Salernitanum", dove si racconta l'arrivo dell'ambasceria inviata da Carlo Magno ad Arechi. Quest'ultimo aveva sposato Adelperga, figlia di Desiderio e sorella di Ermengarda, la moglie ripudiata di Carlo Magno.
La sala del trono si trova nel Complesso Monumentale di S. Pietro a Corte, nel centro storico di Salerno, il quartiere dei Barbuti (come venivano chiamati i Longobardi da Paolo Diacono, loro storiografo). Il palazzo reale longobardo era stato eretto sui resti delle terme romane, abbandonate in seguito ad un terremoto e successivamente reimpiegate come sepolcreto.
Adelchi, secondo il "Chronicon Salernitanum", si fece trovare dai messi di Carlo Magno seduto sul trono, abbigliato con i paramenti imperiali. Il recupero della sala del trono è tuttora in corso ed è un lavoro piuttosto difficile, perché i resti della sala longobarda sono state malamente restaurate negli anni '50 del secolo scorso, quando l'allora Soprintendente aveva preferito concentrarsi sul recupero delle terme romane. Ora il recupero del palazzo reale longobardo è stato affidato al Professor Paolo Peduto, dell'Università di Salerno.