La prima barca solare trovata nella piana di Giza
(Foto: Weekly.ahram.org.eg)
I restauratori stanno pulendo il legno dei remi e delle travi mentre gli egittologi sono impegnati a salvare le diverse parti della barca solare. Quest'ultima è stata scoperta nel 1954, insieme alla prima barca, in due pozzi situati uno accanto all'altro, dagli archeologi Kamal Al-Mallakh e Zaki Nour. All'interno delle imbarcazione c'erano stuoie, corde, strumenti in selce ed alcuni pezzi di intonaco bianco con 12 remi.
L'imbarcazione funeraria è stata rimossa pezzo per pezzo sotto la supervisione del restauratore Ahmed Youssef, che ha trascorso più di 20 anni a ripristinare e ricostruire la barca solare, come in un grande puzzle. La barca, ora completamente ricostruita con gli elementi originari, è in mostra al Museo della Barca Solare di Khufu nella piana di Giza.
Uno dei remi dell'imbarcazione solare
(Foto: Weekly.aharam.org.eg)
Sulle pareti della fossa dove è stata trovata la barca sacra, sono stati trovati marchi ed iscrizioni dei diversi costruttori, tra i quali 18 cartigli che contengono il nome del figlio di Khufu, Djedefre. Questo ha suggerito agli egittologhi che alcune parti della complessa sepoltura di Khufu sono stati completati solo dopo la morte del faraone. Un egittologo ha ipotizzato che i due pozzi che contenevano le imbarcazioni funerarie siano state costruite da Djedefre come gesto di pietà connesso con l'istituzione del culto divino locale di suo padre.
Archeologi ed operai all'interno della fossa che
contiene la seconda imbarcazione solare
(Foto: Weekly.aharam.org.eg)
Youssef ha scritto nel suo diario di scavo che diverse parti della seconda barca erano andate perdute e che le travi in legno erano state seriamente danneggiate e che era troppo rischioso rimuovere quanto era rimasto dal pozzo. Queste annotazioni hanno provocato l'annullamento del progetto di salvataggio della seconda imbarcazione. Nel frattempo anche la prima barca ha dovuto subire dei danni da parte dell'acqua che è penetrata all'interno del Museo che la custodiva. Per fortuna i danni, abbastanza contenuti, sono stati immediatamente riparati.
Uno degli elementi della seconda imbarcazione solare in laboratorio
(Foto: Weekly.aharam.org.eg)
Proprio durante queste operazioni preventive di studio sono stati individuati dei cartigli con il nome di Khufu incisi su uno dei blocchi e accanto compariva il nome di Djedefre. Questo avvalora la tesi secondo la quale questa seconda imbarcazione è stata costruita durante il regno di Khufu. I lavori di restauro vero e proprio sono iniziati nel 2011.
Le travi della barca, una volta estratte, hanno dimostrato di essere in pessime condizioni di conservazione. Alcune si erano letteralmente polverizzate. L'alto tasso di umidità causato dalla fuoriuscita di acqua dal vicino museo aveva avuto un impatto decisamente negativo, in tal senso. I restauratori hanno rimosso le travi pezzo per pezzo e le hanno rivestite in situ con una soluzione chimica speciale per proteggerle dall'atmosfera esterna alla fossa. In laboratorio le assi sono state sottoposte ad un trattamento di consolidamento ed è stata creata una documentazione in 3D di ogni parte dell'imbarcazione.
Yoshimura ha affermato che i lavori di recupero, documentazione e restauro dureranno fino al 2018, quando sarà possibile iniziare la ricostruzione della barca.