Magazine Giardinaggio

Il regalo

Da Ortoweblog

Cammino nei boschi delle mie basse colline, a Vicenza. Il silenzio degli alberi mi avvolge, come la nebbia che verso il tramonto comincia a salire e fa di quelle colline degli echi lontani.
Amo abbassarmi e sentire il profumo del sottobosco. Questo autunno ha piovuto poco, e il muschio non si è sviluppato abbastanza. Di tanto in tanto un cinguettio tra gli alberi spogli. Continuo il cammino chiacchierando con gli amici, ma i miei occhi vagano tra i fusti dei castagni, in cerca di qualcosa che non so cosa sia. È solo il desiderio della ricerca che spinge il mio sguardo a frugare tra i rovi, tra le rocce del sentiero, tra le radici degli alberi, tra le colline che si rincorrono. Alterno alle chiacchiere il silenzio, e mi lascio indietro dal gruppetto di amici. Mi fa bene dialogare con il linguaggio muto degli alberi e del bosco. Tra la spoglia vegetazione dicembrina ecco il rosso del Natale. Il pungitopo adesso mi accompagna a destra e a sinistra del sentiero. Guardare ma non toccare, mi sussurra piano.

Il ritorno dalla passeggiata è sempre piacevole perché sai dove ti conduce e ti dà una piccola certezza nella complessità della vita. Guardi l’orologio, ritorni al tempo della società, ma io continuo a guardare a destra e manca, mai stanco. Ed inaspettato, ecco il regalo. Mi chino ad osservarlo, nascosto tra i rovi. È un piccolo guscio setoso e morbido, sembra una lanterna cinese, di quelle che fai volare su nel cielo per augurarti un nuovo e felice anno.

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Ne prendo un esemplare e lo metto in tasca. Poi a casa lo apro, ed ecco il regalo. Lì dentro una perla rossa dalla forma perfetta.

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L’appendo all’albero di Natale, sulla punta.

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Dite che è un regalo semplice? Io so accontentarmi anche del poco, e non so se sia un pregio o un difetto, ma voglio mostrarvi anche a voi quello che per me è un piccolo grande regalo.


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