Ci sono delle cose che mi piacciono per avere in sé la qualità, rarissima in un oggetto, di regalare il tempo.
Un tempo preciso, che è il tempo futuro, il tempo della dolcezza e della speranza.
Le cose di carta, le penne, le matite, le gomme, i temperini, racchiudono i disegni che farai, per te, per i tuoi figli, per le persone che ami. Gli scarabocchi nelle ore passate al telefono. Gli appunti per un romanzo, un numero di telefono, un indirizzo.
La carta da lettere, i blocchetti, i quaderni sono future lettere ad amici lontani, che non si ha più neanche il coraggio di chiamare al telefono. Romanzi, racconti, storie vere, storie di draghi, di maghi e di fantasmi, da correggere all’imbrunire.
Le carpette e gli elastici saranno meglio dei reali sigilli di ceralacca. Un nastro a cui fare un fiocco, per essere più cortesi.
I fili. La lana. Gomitoli di mille colori, morbidi, soffici, accostati l’uno all’altro come cagnolini pelosi sul ventre della mamma.
Sono future calze, future sciarpe, futuri maglioni che potranno essere a loro volta regalati. Sono pomeriggi stanchi e domestici, passati davanti alla sciocca TV, a chiacchierare in famiglia.
I libri. Amici con cui trascorrerai ore insieme, senza che loro pretendano niente da te, o ti vogliano cambiare. Ti lasceranno sempre qualcosa, anche il più brutto. Vivranno per sempre con te.
La bicicletta. Occhi futuri sul paesaggio futuro.
I semi. Ricchezza presente, bellezza futura.
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