E così è arrivato (e ormai anche trascorso) il tuo undicesimo compleanno.
Quando ti osservo mi accorgo di tutti i cambiamenti che vi sono stati, soprattutto in questi ultimi mesi.
Rivedo la foto di un giorno di settembre di cinque anni fa: una timida bambina che, al suo primo giorno di scuola, era passata a salutare il papà e la nonna.
Sono stati cinque anni esaltanti, ma anche difficili. Abbiamo fatto un sacco di cose insieme. Non so se sono stato un buon padre, ma questo hai e questo ti devi tenere.
Fra un paio di mesi dovrai iniziare una nuova avventura, ma stavolta non dovrai più passare a salutare il papà.
Stasera, in pizzeria, ti avevamo anticipato che, oltre allo smartufone (che si è rotto dopo dieci giorni dall’acquisto, confermando così in maniera inequivocabile la mia sfiga innata negli aggeggi tecnologici, ma tu non te la sei presa più di tanto), ai vestiti (ora da ragazzina, non più da giocatore di rugby…) e ai regali dei nonni, ne avresti ricevuto un altro.
Oggi hai cercato di farmi parlare, ma sono rimasto muto come un pesce. Come sei rimasta tu, in un primo momento, quando ti abbiamo detto che la mamma e il papà tornavano a vivere insieme; che saremmo tornati a vivere insieme tutti e tre.
Quindi ora la nuova avventura inizia per tutti.
Auguri, piccola.
P.S.: la vita non smette mai di sorprenderci…