Compleanni, onomastici, Natale, anniversari, San Valentino e molto altro ancora. Nella società consumistica odierna, tra feste religiose, nazionali, mondiali, è tutto un susseguirsi di saluti, e soprattutto auguri accompagnati da regali, che vanno dai più insignificanti pensierini a veri e propri pezzi da novanta.
Ci danniamo per cercare il regalo perfetto. Più amiamo una persona più vorremmo renderla felice, e spesso crediamo erroneamente (o sono io sola a sperare sia erroneo?) che un regalo la avvicini a noi, oppure ci faccia perdonare qualcosa. Poi subentra la routine, e i regali diventano cravatte, un mazzo di fiori, un abbonamento a una rivista. Perchè diciamocelo, le occasioni sono tante, e cercare ogni volta un regalo con un qualche significato è un gran sbattimento. Al punto che molti di noi per praticità mettono in mano al ricevente una banconota dicendogli di comprarsi quello che vuole.
So che parlare di regali è fuori luogo, in un momento di crisi economica globale. Ma io parlo di regali sentiti, di quelli che hanno un qualche significato, che dimostrano a una persona che la si pensa, che la si ascolta, che le si vuole dare un attimo di felicità. E per riuscirci non serve spendere una gran cifra, piazzare fuochi d’artificio e restare poi lì con le braccia conserte, in attesa del grazie che sentiamo d’aver meritato.
Quando ti capita l’occasione di far felice una persona che ami, o pensi di poterla rendere felice, non ci pensi, l’acchiappi al volo. E a volte ci riesci davvero.
Quando era bambino, mio padre leggeva i Tex. Un vero clichè tutto italiano, no? Poi è cresciuto, ha messo via i fumetti, e quando è diventato padre ha ritirati fuori i superstiti agli anni trascorsi, iniziandomi a quella che era stata una sua passione giovanile. Ricordo moltissime domeniche iniziate al mercato, alla bancarella dei fumetti usati, con la lista dei numeri mancanti per completare la raccolta. Tutti noi abbiamo un ricordo simile. Chi di un album di figurine, chi del libro letto insieme, delle partite di calcio, di una cosa qualunque che per i nostri padri ha significato qualcosa da giovani, che poi ci hanno un po’ trasmesso.
Una passione non è un’ossessione, per cui nessuno di noi due si era mai spinto oltre la collezione della serie di albi. Ma pochi giorni fa, in un negozio di dvd, vedo quello intitolato Tex e il Signore degli Abissi. Ricordavo ancora perfino l’episodio degli albi su cui doveva essere basato il film. E ho compreso all’istante che avevo per le mani un regalo perfetto per una persona. Naturalmente, pensavo di tenerlo da parte per un’occasione adeguata. La prima festività, oppure il compleanno. Sapete, l’istinto dello scoiattolo che mette via le noci per l’inverno.
Solo che quando trovi il regalo perfetto non puoi aspettare. Sarebbe crudele. Gliel’ho piazzato nelle mani appena rientrata e credetemi, certe cose non vanno fatte aspettare. I momenti di felicità sono rari a questo mondo, quando intuisci di poterne creare uno, non devi esitare. Forse vi pare eccessivo parlare di un momento di felicità basato su un vecchio film, ma non penso di sbagliare. E se l’aveste visto mentre guardavamo il film, la pensereste come me. Non servono montagne d’oro, serve l’intuizione. Per il tempo che il film è durato non c’è stato più un uomo adulto, con una vita intensa alle spalle. C’era di nuovo l’undicenne che leggeva un albo a fumetti in camera sua, invece di fare i compiti, con i genitori nella stanza accanto. C’era l’uomo che portava la figlia di otto anni a una bancarella per cercare insieme di completare una raccolta di albi vecchia di quarant’anni.
Ed è stato un regalo fatto un po’ anche a me, perchè è stato tornare a quegli anni, scoprendo quanto siano intatti nella memoria.
Per chi se lo chiedesse, in tutto ho spero 1,50 euro. E ho ottenuto questo risultato. Ho certo fatto regali molto più costosi nella mia vita, ma credo che questo finora sia stato quello che più si avvicina alla definizione di perfetto.
E a costo di parere immodesta, spero di riceverne uno simile, un giorno. Qualcosa che alla sola vista smuoverà tanti bei ricordi.