Il nostro viaggio oltre la Barriera prosegue con la visione di un albero-cuore. Secondo coloro che credono negli antichi dei non si può mentire davanti a uno di questi alberi perché gli dei se ne accorgerebbero, ed è proprio davanti a uno di questi alberi che Jon e Sam hanno prestato il loro giuramento nel Grande inverno. George R.R. Martin dedica parecchio spazio alle religioni, abbiamo gli Antichi Dei, i Sette, il Dio Abissale, R’hllor e suppongo qualche divinità minore che al momento mi sfugge. Ma quanto c’è dietro a questi dei? In un fantasy non si può mai dire in anticipo, possono essere solo fedi, più o meno vuote, o il dio può essere in grado di agire direttamente o di donare particolari poteri ai suoi seguaci.
Davvero non si può mentire davanti a un albero-cuore? Comunque ho anche un’altra domanda. Perché quelle ossa sono lì? Non mi chiedo, invece, perché bruciare i morti. Conosciamo già tutti la risposta.
Segnalo l’arrivo in scena di Edd l’Addolorato, l’uomo più pessimista di tutti e sette i regni. Come abbiamo fatto fino a ora senza i suoi commenti a tirarci su di morale? Per ora comunque si fa lavoro di pattuglia. Necessario ma anche noioso, e non basta notare che un paio di corvi sappiano dire snow per eccitarsi. In fondo che importanza può avere quella parola?
Sembra incredibile, ma questa tappa nel Regno dei lupi si ferma qui, con un nulla di fatto. Il capitolo è breve e le informazioni sono pochine, qualcosa di contorno, la presentazione di un personaggio e un elemento talmente insignificante da passare inosservato. Quello che domina è l’attesa, unita alla sensazione di minaccia incombente.