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Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 14: Arya

Creato il 23 febbraio 2014 da Martinaframmartino

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 14: AryaNel Regno dei lupi Arya Stark ha dieci anni. Che Maisie Williams, la sua interprete nella serie Il trono di spade prodotta da HBO sia più grande, è un fatto legato alle circostanze esterne: la necessità di far crescere Daenerys Targaryen e di farla interpretare da un’attrice maggiorenne per non incorrere in problemi legali legati a scene erotiche incentrate su una minorenne, e di conseguenza la crescita di tutti gli altri personaggi per mantenere più o meno costanti le differenze di età visto che a volte il dato è fondamentale per la storia, e anche perché è più facile trovare un bravo attore adolescente piuttosto che un bravo attore bambino, e i bambini nei romanzi di George R.R. Martin hanno un’importanza fondamentale. Perciò se siete fan della serie televisiva dimenticate Maisie, che è bravissima ma è più grande di Arya e sta pure crescendo più in fretta rispetto al normale perché per lei, come per tutti, fra una stagione televisiva e l’altra passa un anno, ma nel continente di Westeros al massino trascorrono una manciata di mesi.

Dieci anni, e viaggia in una terra in guerra dove vedere morti ammazzati è normale. Va bene, anche lei ha una vittima sulla coscienza – ammesso che ci pensi mai – in quel ragazzino che voleva bloccarla quando lei stava provando a fuggire dalla Fortezza Rossa. Quanto si cresce in fretta in queste condizioni?

Per Yoren, ovvio, i morti indicano semplicemente pericolo o possono fornire materiale utile alla sua sgangherata comitiva. Si chiede se sia il caso di passare per Harrenhal, e io mi domando cosa sappiamo di quella immensa fortezza a questo punto del romanzo. A volte fatico a ricordare se determinate informazioni le ho ricevute prima o dopo un certo evento, comunque credo che sia abbastanza evidente che avremo modo di visitare i Sette Regni in lungo e in largo. Se il nome Harrenhal non vi dice niente io vi sconsiglio di andare a cercarlo. Diciamo solo che è un bel crocevia, di lì ci passano in tanti e non sempre nel modo in cui ce lo saremmo potuto aspettare. Per ora prendiamo per buoni i racconti della vecchia Nan su Harren il Nero, uno che si credeva furbo ma che aveva fatto i conti senza i draghi.

Perché era questo che facevano i cavalieri: proteggevano la gente, soprattutto le donne. (pag. 217)

Ho voluto evidenziare la frase perché Martin si è divertito a scriverla. In quante interviste ha affermato di non sopportare i castelli di disneyana memoria? Dagli animali che razzolavano nei saloni dei castelli a cavalieri non poi così puri, lo zio George si è divertito a smontare tutti i luoghi comuni, non senza fare di tanto in tanto l’occhiolino al lettore.

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 14: AryaNed e compagnia avevano impiegato due settimane per andare dal Tridente ad Approdo del Re. Erano i tempi di re Robert Baratheon, e il regno era in pace. Ora c’è la guerra. Quanto tempo ci vuole per andare da un posto a un altro? L’assenza delle barche per attraversare il lago è un chiaro esempio dei problemi che ci possono essere,

Per la notte si sistemano in un fortino. Arya sta sulle sue, sa che ogni cosa per lei è pericolosa. Non dimentichiamo che da lady riverita in tutto e per tutto – il fatto che era una ribelle l’ha aiutata a fuggire, ma ciò non toglie che lei era una lady – si è ritrovata a essere un’esule che ha visto ammazzare il padre e che non può più fidarsi di nessuno. Sogna un lupo. Nymeria? L’ha abbandonata sul Tridente nel Trono di spade. Il Tridente si trova più a nord ma neanche troppo, come se la sarà cavata la lupacchiotta da sola? Nymeria era selvaggia come la sua padrona, e non è una lupa normale ma una meta-lupa, differenza che senza dubbio ha la sua importanza e non solo per il legame speciale che questi animali hanno instaurato con i loro padroni.

 

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 14: Arya

Maisie Williams

I cavalieri proteggono la gente? Sarà, ma qui Arya e il suo gruppo sono sotto attacco. Notare che cercano lord Beric. Lo ricordate? Se siete alla prima lettura suppongo di no. Era un cavaliere piuttosto aitante che si era recato ad Approdo del Re per il torneo in onore del Primo cavaliere. In seguito Ned lo aveva messo a capo di una spedizione incaricata di catturare ser Gregor Clegane, la Montagna che cavalca, che stava mettendo a ferro e fuoco le terre dei fiumi. Con lui c’era, fra gli altri, Thoros di Myr, il prete ubriacone amico di Robert Baratheon. Ecco chi cercano questi soldati, che evidentemente devono essere schierati dalla parte dei Lannister. Al loro comando ser Amory Lorch, altro nome da ricordare. Se non lo avete ancora capito i personaggi da ricordare sono parecchi, non per niente Il trono di spade ha un cast enorme. Aspetto positivo: questa serie aiuta a sviluppare una buona memoria. Non siete contenti che vi mantiene la mente sempre attiva?

Se all’inizio del capitolo Arya aveva visto qualche cadavere, ora si trova nel bel mezzo di uno scontro. Anche se è giovane capisce al volo cosa deve fare e fa del suo meglio, peccato che non basti. Chi cercava una storia rassicurante in cui i buoni vincono sempre ha sbagliato serie, ma credo che con la morte di Ned nel Grande inverno siano rimasti pochi dubbi in questo senso.

L’episodio della bambina è interessante, mentre Frittella si fa dominare dalla paura e pensa solo alla fuga Arya si intestardisce a portarla via. Fino a che punto si può cedere alla paura e continuare a considerarsi uomini? A livello morale evidentemente Arya non era in grado di accettare quella perdita, e piuttosto che sminuirsi abbandonando qualcuno in pericolo ha preferito rischiare la propria vita. Lei è una che muore combattendo, anche se in questo caso ha rischiato di far morire per lei qualcun altro. Gendry sarebbe tornato indietro solo per la bambina? E come si ferma per la bambina Arya si ferma anche per Jaqen H’ghar e gli altri due prigionieri. Non avrebbe la forza per liberarli, forse non le converrebbe neppure, ma fornisce ai tre lo strumento per liberarsi da soli, che è più di quanto chiunque altro avrebbe fatto. Quali conseguenze porterà questo gesto? Per ora, in mezzo al fumo, alle fiamme e al caos più totale, l’unica via che resta è la fuga.



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