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Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 20: Tyrion

Creato il 26 aprile 2014 da Martinaframmartino

Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 20: TyrionSe andate sotto terra, copritevi. Io ho avuto modo di constatarlo più volte andando a visitare cripte e catacombe. Ricordo una vacanza a Roma, anni fa, in cui all’aperto si boccheggiava e sotto terra faceva persino fresco, al punto che mi ritrovavo a indossare un golfino. Discorso analogo l’anno scorso, nella visita alla Necropoli della Banditaccia di Cerveteri. Secondo i giornali era uno dei giorni più caldi dell’estate, ma io e la mia famiglia non lo abbiamo quasi notato. Tirion, come me la prima volta, ha ascoltato il consiglio di coprirsi, anche se la sua visita è molto meno piacevole.
Altofuoco.
Siamo in un fantasy, perciò George R.R. Martin può fare tutti gli effetti speciali che gli pare. All’epoca in cui ha scritto Il regno dei lupi era persino convinto che la sua saga non sarebbe mai stata adattata in un film o in un telefilm, quindi poteva fare tutto quel che voleva. Alla fine per lui erano solo parole, sono David Benioff e D.B. Weiss che devono fare i conti con il bilancio e vedere cosa possono permettersi. Ovvio, l’altofuoco ha la sua fonte d’ispirazione nel fuoco greco, ma proprio perché questo è un fantasy se Martin vuole può essere ben più distruttivo. Vorrà farlo? Visti i precedenti nell’andare fino in fondo alle sue premesse è probabile che lo farà. Da notare comunque sono i dettagli, la spada fiammeggiante di Thoros di Myr e le ampolle di re Aerys il Folle, presenti anche in posti insospettabili e all’insaputa di tutti. Sapremo come duecento ampolle sono finite sotto il Grande Tempio? Sì, lo sapremo, ma non ora, quindi non tenete il fiato in attesa della risposta.
Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 20: TyrionA proposito di Aerys ci viene detto che uno dei suoi Primi Cavalieri era lord Rossart, un piromante. Dettaglio da tenere a mente, piano piano la storia passata viene spiegata. Aerys, non dimentichiamolo, è stato soprannominato il Folle per ottime ragioni.
Ser Cleos è arrivato ad Approdo del Re. I viaggi di questi tempi non sono semplici, ma lui è riuscito ad arrivare. Si tratta comunque solo di una mossa sulla scacchiera, la pace la vuole Catelyn, non Robb, e le condizioni che il re del Nord ha posto sono inaccettabili per chi possiede il trono di spade. Mosse, contromosse, la guerra spesso si gioca sul prendere tempo, sul mascherare i propri obiettivi e le proprie debolezze… e anche sul sapersi concentrare sulle cose importanti. Quanto può essere serio il problema rappresentato da un profeta di sventure?
Tornato alla Fortezza Rossa Tyrion ha un tranquillo incontro con Cersei. Si amano alla follia i due, ma suppongo che ve n’eravate già accorti tutti. Tyrion vuole vedere il colore del pulcino. Perché? Semplice, perché ha detto tre cose diverse a tre persone diverse. A Pycelle che voleva mandare Myrcella a Dorne, a Ditocorto aveva parlato della stessa fanciulla e della valle di Arryn e con Varys aveva tirato di nuovo fuori Dorne ma parlando di Tommen. Tre piani diversi, per vedere chi avrebbe fatto la spia. Myrcella + Dorne, e a me che era sembrato il meno peggio! Non finirà mai di sorprendermi lo zio. Comunque come può Tyrion assicurare che a Myrcella a Dorne non accadrà nulla? Per ora quelle terre sono in pace, ma io della pace ho imparato a fidarmi poco. E pure delle promesse.
Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 20: TyrionPian piano i discorsi si spostano sulla guerra. Fra le varie ipotesi c’è quella di un possibile assedio di Renly ad Approdo del Re, ma lord Tywin, di stanza ad Harrenhal, in caso di bisogno è abbastanza vicino da poter intervenire in difesa della città. Io ora so cosa accadrà, ma alla prima lettura i vari piani mi affascinavano e poi sparivano dalla mia mente, sommersi dalla marea di altre cose che Martin mette nei suoi libri. Ma quanto sono complicate Le cronache del ghiaccio e del fuoco? E quante cose Martin ci dice prima e noi le notiamo solo dopo? Per questo capitolo abbiamo avuto solo parole, ma fra queste ve ne sono di molto importanti.



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