Il regno dei lupi di George R.R. Martin. Capitolo 8: Tyrion

La copertina dell’edizione finlandese di A Clash of Kings

Avevamo lasciato Tyrion con la sua dichiarazione di voler fare giustizia, lo ritroviamo in compagnia di quel simpaticone di Janos Slynt. Ditocorto lo aveva comprato, nel Grande Inverno, e lo aveva usato per tradire Ned. Ora che lo conosciamo un pochino meglio scopriamo di amarlo sempre meno. Tyrion invece si diverte a giocare al gatto col topo, evidentemente lui conosce le regole del gioco meglio di Ned.

Slynt lord di Harrenhal? Va bene, visto che nei commenti considero sempre che chi mi sta leggendo ha finito quanto meno il capitolo di cui parlo, sappiamo che ad Harrenhal non ci arriverà mai, comunque teniamo bene a mente questo nome perché è importante. Guardate bene sulla mappa dove si trova, perché anche la posizione geografica è importante, e sappiate che ho scritto un articolo sulle mappe nel genere fantasy. Dove? Su Effemme 9, sempre ammesso che a Emanuele piaccia. Non ho capito esattamente quando lo pubblicheremo, so che ho pochissimo tempo per terminare un altro articolo, quindi forse dovrei smetterla di perdere tempo chiacchierando con voi. Vengono fatti altri nomi, quello di Allar Deem, di cui non potrebbe importarcene meno perché non tornerà più, e quello di Jacelyn Bywater, che invece è più interessante.

Nella serie televisiva Il trono di spade il personaggio di Bywater non c’è, e il suo ruolo è stato assorbito da Bronn. Capisco la scelta di HBO, che in questo modo ha dato più spazio a un bravo attore come Jerome Flynn evitando anche allo spettatore la fatica di dover imparare a riconoscere un personaggio in più, ma mettere Bronn al comando della guardia cittadina è come mettere un lupo a sorvegliare gli agnelli. George R.R. Martin, che non ha né problemi di budget né di dover cercare di evitare complicazioni eccessive, ha optato per una soluzione molto più giusta, con un uomo che al momento sembra onesto piazzato a ricoprire un incarico molto delicato. Se poi è davvero la persona giusta lo scopriremo solo leggendo, intanto noto che Bywater ha un passato, visto che ha perso la mano nella rivolta di Balon Greyjoy di una decina di anni prima. Ecco, appena può Martin non si limita a darci un nome ma ci fornisce anche un passato per i suoi personaggi, rendendoceli molto più vivi e veri, e anche se questo allunga i libri penso che sia una delle cose che rende la lettura tanto divertente.

Viene citata la figlia della prostituta. Ricordate che quando Ned, alla fine del Trono di spade, stava per andarsene da Approdo del Re con tutta la famiglia, Ditocorto gli ha detto che lo avrebbe accompagnato lui nel bordello cercato invano da Jory Cassell? In quel bordello Ned aveva visto la prostituta e la figlia di Robert Baratheon, e usciti di lì Jory sarebbe stato ucciso mentre Ned si sarebbe ritrovato con una gamba spezzata. Sottolineo che Ned voleva andarsene ma non lo ha fatto per colpa delle macchinazioni di Ditocorto, il quale doveva volere davvero poco bene al lord di Grande Inverno.

Ora che ho detto due volte la stessa cosa in poche righe passo alla figlia bastarda di Robert. Doveva morire solo lei, della madre all’assassino non importava un fico secco, quindi la donna non è stata ammazzata perché vista come una rivale ma per caso. Lo sapete, vero, perché la neonata doveva morire? Se non lo avete capito ditemelo che vi rispondo nei commenti.

Mica si può essere sempre seri, vero?

Rivanghiamo la morte di Ned, quella che ha sorpreso persino Varys, il quale aveva convinto Cersei alla clemenza. Varys è un intrigante di prima grandezza, ma sono contenta di sapere che lui non voleva Ned morto. Chi lo voleva morto lo so bene, non devo mica scriverlo per la terza volta. A parte il tredicenne sanguinario dal poco cervello.

Finita la commedia, nella quale oltre a divertirci abbiamo ottenuto anche qualche informazione interessante, Janos Slynt esce di scena. Quando lo ritroveremo sarà molto più a nord.

Con Varys, entrato in scena poco dopo, si riprende a parlare della prostituta. Scopriamo così che è stato Varys a salvare Gendry mandandolo via con Yoren, a quanto pare il nostro intrigante non si fa problemi ad ammazzare qualcuno quando lo reputa necessario ma non si diverte ad ammazzare la gente senza motivo. Quanto possiamo fidarci di lui? Comunque sapendo che Cersei è il mandante avete capito perché doveva morire la bambina ma della madre non le importava nulla?

La domanda di Tyrion, sul fatto che una puttana sia in grado di amare, non è oziosa. C’è Shae con lui, e non dobbiamo dimenticare la vicenda di Tysha anche se nell’unico capitolo prima di questo in cui George R.R. Martin ha parlato di lei (Il Grande Inverno, cap. 7) non ha neppure fatto il suo nome.

A pagina 136 Varys riprende a parlare del suo famoso indovinello, e noto che alla fine lo contestualizza chiedendosi chi sia stato davvero a volere la morte di Ned, ricordando che un uomo molto piccolo può proiettare un’ombra molto grossa.

Tyrion amministra la giustizia e si dimostra da un lato spietato, dall’altro tollerante. Ci sono cose che non possono essere ammesse se si vuole governare, ma le battute sceme, se sono solo battute, sono un altro paio di maniche. Noto che la cena l’ha offerta lady Tanda. Altro nome da tenere a mente, anche se per motivi che chi non ha ancora letto i libri non è in grado di prevedere.

L’ultima conversazione è con Bronn. E visto che qui i lupi – anche se in forma di meta-lupi – sono dalla parte dei buoni forse è più calzante un paragone con uno squalo.

Sotto la foto spoiler dall’Ombra della profezia.

Torniamo all’indovinello di Varys di pagina 136. Joffrey ha dato l’ordine. Ilyn Payne ha calato la spada. La volontà però era di qualcun altro. Ditocorto per la precisione. Nell’ultimo capitolo di Sansa del Portale delle tenebre ci ha rivelato di aver sempre amato solo Catelyn. Per poterla sposare aveva bisogno che fosse vedova, quindi doveva trovare il modo di far fuori Ned. Se restava a Grande Inverno però era difficile così ha ammazzato Jon Arryn, ha attirato il suo rivale negli intrighi di corte, lo ha indotto a fidarsi di lui, ha fatto in modo che restasse quando stava per andarsene, lo ha tradito e infine lo ha fatto ammazzare. Poi ha fatto in modo di essere utile alla corona – vedi il suo ruolo nell’alleanza con Casa Tyell – in modo da ottenere un titolo importante. Harrenhal sarà pure un castello in rovina in un territorio devastato ma il titolo è importante, ed è quanto basta per poter aspirare alla mano di una donna appartenente a una delle più nobili Case dei Sette Regni, Catelyn Tully vedova Stark. Peccato che alle Nozze Rosse la situazione sia un po’ sfuggita di mano e sia morta pure lei.

Tutta roba di almeno due volumi fa. E allora perché ho indicato lo spoiler al nono volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco?

Provate a pensare a cosa fa Ditocorto in questo volume. Un uomo molto piccolo – ricordiamo che è basso, anche se non è un nano, e la sua nobiltà è piccola nel senso che il suo rango è basso – che può proiettare un’ombra molto grossa. Tanto grossa da riuscire a far ammazzare Primi cavalieri del re e forse anche re e, visto quel che sta combinando ultimamente, potrebbe mirare a diventare lui stesso re. Se non mi credete rileggetevi i capitoli di Alayne. Non è detto che lo farà, in teoria sarebbe più furbo e sicuro restare un po’ nelle retrovie, ma è una possibilità che non mi sento di escludere. In fondo per alcuni la brama di potere può essere irresistibile.

Sotto la foto spoiler dai Guerrieri del ghiaccio.

Non ho potuto resistere nel notare che Tyrion non è stato un buon profeta. In fondo Slynt non è mai crollato in ginocchio davanti a Tyrion per aver fatto i conti con lui invece che con Tywin. Tywin è morto, ma il caro Janos non gli è sopravvissuto a lungo e ci ha donato almeno una scena in cui abbiamo potuto dire che giustizia è stata fatta. Se sapessi come si fa a fare le faccine diaboliche qui ne piazzerei una…

Sotto la foto spoiler da La danza dei draghi.