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Il remake di Mexico ’86

Creato il 08 settembre 2011 da Albino

La cosa che adoro della primavera sono i sogni. (Per i non udenti, qui in Australia siamo in piena primavera, sia dal punto di vista climatico, ma anche ufficialmente visto che qui il primo giorno di primavera e’ l’1 settembre e non il 21 come uno logicamente si aspetterebbe. Stranezze locali, non chiedetemi il perche’ – e riteniamboci fortunati finche’ continuano a bocciare la proposta ricorrente di spostare il Natale a luglio).

…Ho perso il filo. Ah si, parlavo della primavera, e dei sogni. Io gia’ sono folgorato di mio (e chi ha letto il mio romanzo sa che la fantasia non mi manca), ma quando arriva la primavera mi scateno proprio, e inizio il mio personalissimo festival del cinema notturno, fatto di sogni che sembrano cortometraggi, o film a puntate, avventure, thriller e demenzialita’ varie.

Stanotte per esempio ho sognato che assistevo davanti alla TV ad un incontro internazionale dei potenti del mondo. I primi ministri del G20, o di qualche altra istituzione simile, si erano incontrati da qualche parte in USA. Obama era li’ ad accogliere i presidenti mentre uscivano dalle auto e camminavano sul tappeto rosso, quand’ecco che mi ti arriva l’auto blu italiana, e Berlusconi scende… vestito da indio peruviano, ma con un ananas in testa.

A questo punto, B. esce dall’auto saltellando, comportandosi come il pagliaccio che e’, e scompare di telecamera, mentre Obama lo snobba e continua oltre. A quel punto arriva la macchina argentina, e scende il presidente, con in mano un modellino della coppa del mondo di calcio, con scritto "Sorry Italia for 1986". Mentre il premier argentino fa la sua carrellata mostrando questa coppetta in miniatura su un piedistallo scritto a penna biro, il commentatore alla TV ci ricorda che il presidente ha portato un regalo per il premier italiano, visto che l’Italia ha perso in finale a Mexico ’86 con l’Argentina. Berlusconi con l’ananas in testa quindi riappare in favore di telecamera, ringrazia con un inchino e ricambia il regalo con una caciotta italiana, di quelle che si comprano al supermercato con l’etichetta appiccicata sopra.

A quel punto mi sveglio, e mi ritrovo a fissare il soffitto. E penso, che sogno strambo. L’Italia nel 1986 non e’ arrivata in finale.


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