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Il renzismo e l'effetto Dunning-Kruger

Creato il 04 agosto 2014 da Alessandromenabue
Il renzismo e l'effetto Dunning-KrugerEpidemia o sindrome congenita al renzismo? L'unica certezza è che buona parte degli adepti al verbo di Matteo, soprattutto gli pseudogiovani, paiono essere affetti da una distorsione cognitiva chiamata effetto Dunning-Kruger. Teorizzato per la prima volta nel 1999, questo disturbo porterebbe un individuo a sopravvalutarsi, giudicando erroneamente le proprie capacità come superiori alla media. Le persone afflitte dall'effetto Dunning-Kruger, secondo gli studiosi, oltre a sovrastimare le proprie abilità non sono in grado di valutare le capacità altrui e soprattutto sono ignare della propria inadeguatezza. Tendono anzi rafforzare giorno dopo giorno la loro sensazione di superiorità, trattando con arroganza chi si azzarda a sottolineare la loro incompetenza.
Un caso esemplare tra i renziani è quello di Pina Ciriaca Picierno: campionessa mondiale di gaffes memorabili, negli ultimi mesi la De Mita girl ha inanellato una micidiale serie di boiate pazzesche tirando sempre dritto, col sorriso tronfio di chi crede di avere dato un senso alla teoria unificatrice di Einstein. Inettitudine e arroganza: micidiali tratti distintivi - tipici di questa patologia - che accomunano Pina Happy Cierno a molti suoi colleghi renzini. Dall'angelica madre costituente Bernadette Boschi a Lady Alessandra Moretti, passando per il diversamente vigile Bob Hope aka Roberto Speranza. Uno stormo di miracolati pappagalli in semilibertà: il problema è che si credono aquile. Ma non è colpa loro: è il micidiale effetto Dunning-Kruger che colpisce senza distinzioni. Ndo coje, coje, non fa sconti. Perfino il capo in persona non è stato risparmiato: Matteo Renzi, il premier, il segretario, il finto rottamatore. Il giullare che voleva farsi re e che a tale si atteggia, volteggiando leggiadro (si fa per dire) tra ali di plaudenti servi della gleba che si guardano bene dal metterlo di fronte alla cruda realtà: altro non è che un uomo di pezza - quello perfetto, definitivo - del vero sovrano. Il solito. Colui che, in barba a qualunque condanna, continua a comandare. Come prima, meglio di prima. Lui sì che scoppia di salute.

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