La trama (con parole mie): Max è un criminale appena uscito di prigione che vuole rifarsi una vita con la fidanzata Roxanne ricominciando da capo prendendo in gestione un ristorante.Peccato che al primo rifiuto del finanziamento necessario per avviare l'attività decida di rimettersi in affari con i suoi vecchi soci Sidney e Vince, e con la stessa Roxanne a seguito il gruppo si imbarchi nell'impresa di rapire un bambino di ottima famiglia per chiedere il riscatto.Peccato che il bamboccio in realtà non sia proprio l'innocuo pargoletto che sembra, bensì una sorta di incarnazione del diavolo in versione fumettista pronto a far fuori tutti i componenti del gruppo.Peccato che gli stessi componenti siano uno più cretino dell'altro eccetto Josh Holloway, che spinto dal successo di Sawyer presta le sue due espressioni ad un personaggio praticamente identico a quello del fuorilegge lostiano, ma con meno spessore.Peccato che si sappia già come andrà a finire.Peccato che abbiano girato questo film.
Ultimamente sono davvero stupito di quanti film di rara bruttezza siano capitati sugli schermi di casa Ford, che io me li sia cercati oppure no.Devo ammettere che, nel caso de Il respiro del diavolo, in qualche modo già sapevo a cosa andavo incontro, considerate le pessime recensioni, il taglio televisivo e l'intento dell'operazione - ovvero sfruttare l'apice della popolarità di Josh Holloway nel pieno della realizzazione di Lost -, eppure sono riuscito a rimanere stupito - ed è stato quasi divertente, a piccolissime dosi - nello scoprire quanto in basso riescano ad arrivare alcune produzioni, praticamente le versioni statunitensi delle nostre fiction ed in quanto tali normalmente destinate agli agghiaccianti cicli del sabato sera su Canale 5.In particolare, bisognerebbe soffermarsi sull'incredibile lavoro svolto dallo sceneggiatore Christopher Borrelli - con il regista non mi ci metto neppure, sarebbe un pò come sparare sulla croce rossa -, autore di uno degli script più elementari, banali ed agghiaccianti di cui abbia avuto prova negli ultimi mesi, tanto da scomodare paragoni importanti come quelli con Breaking dawn e Tekken - e tutti noi sappiamo già di cosa stiamo parlando -: del resto, trattandosi dell'autore della sceneggiatura di The Marine 2 - seguito del film con John Cena, per l'occasione interpretato da Ted DiBiase Jr. -, si dovrebbe già essere pronti a tutto, eppure il buon Chris riesce nella non facile impresa di lasciare a bocca aperta anche i più preparati tra i suoi detrattori, avvalendosi per farlo della collaborazione di un cast neppure così pessimo - Michael Rooker resta pur sempre un veterano, e si è visto cosa può fare Joel Edgerton quando stimolato da un regista con le palle - e di effetti talvolta quasi funzionali - occorre ammettere che i disegni del pargoletto indemoniato sono ottimamente realizzati, ed il grande "affresco" sulla parete della camera in cui il bambino è prigioniero ha senza dubbio il suo perchè -.Gli snodi principali dello script, che si succedono con le stessa facilità che cominciano ad avere i drink buttati giù di colpo una volta superata la quota sbornia personale, appaiono telefonati e completamente, inesorabilmente trash, senza contare quelli che dovrebbero essere i cosiddetti colpi di scena sviluppati per inchiodare lo spettatore alla poltrona e che, dal canto loro, non fanno altro che indurre nell'audience un desiderio irrefrenabile di colpire fortissimo con una bella bottiglia come si deve la testa di regista e, ovviamente, sceneggiatore. Il resto è trascurabile, dalla confezione alle interpretazioni, dalla tensione allo sfruttamento dell'ormai telefonatissimo elemento del bambino inquietante che si è visto passare sul grande e piccolo schermo in tutte le salse da Shining - proprio belli, quei tempi -: il dubbio, a parte che Holloway si sarà goduto i soldi intascati pensando a quanto stupidi dovevano essere produttori e spettatori per pensare di poter pagare per vedere una cosa simile, è che dietro la realizzazione de Il respiro del diavolo ci sia un'operazione di riciclaggio della mala come quella che vedeva Tony Soprano impegnare il nipote Christopher - un nome, una garanzia - come regista di un gangster/horror in modo da rendere puliti i soldi ricavati dalle attività illecite.Un altro dubbio è che in quel caso il risultato fosse un gradino sopra questo.
MrFord
"I'm frightened by what I see
but somehow I know
that there's much more to come
immobilized by my fear
and soon to be
blinded by tears
I can stop the pain
if I will it all away."Evanescence - "Whisper" -