Storia di ampio respiro, corale, complessa, eppure di immediata presa, dove i personaggi, tutti, di volta in volta, diventano protagonisti, interpreti di messaggi universali.
Bellissimo romanzo, scritto e strutturato secondo uno stile anglosassone, che ricorda i romanzi di Khaled Hosseini.
Si intuisce il grande, lungo, accurato lavoro di ricerca; ma tutto appare reale, vissuto, come se a narrare fossero loro, Urmilla, Padre Franz, Ahmed, Mandala, il vecchio Raji… Figure che si stagliano su un paesaggio che ri-conosci attraverso i loro occhi, attraverso le loro vite intrecciate.
È una storia di donne e di uomini, di madri e figlie, di nonni e nipoti, di amori e sconfitte, di rimorsi e redenzione, di fughe e ritorni.. E da cornice, un’India dolente, ricca di storia e spiritualità, dove le diverse culture, le religioni, i rituali, si scontrano e si incontrano, si oppongono e si confrontano sino a fondersi nel riconoscimento di valori universali.
Sullo sfondo, ma sempre presente nella sua forza, il “fiume”, bellissima metafora della vita. Quel fiume che “respira”, palpita, accoglie nascita e morte, è viaggio senza meta, è fluire di un tempo senza confini.(Ida Verrei)
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