Avevo intenzione di scrivere un post su Superman, vecchio e nuovo, passando attraverso il fumetto e la “morte”. Perché Superman è il personaggio per ogni autore, se riesci a farlo funzionare. E così, vado a rivedere il film di Richard Donner del 1978. Sì, quello con il tema musicale da leggenda, e le scritte che schizzavano sullo schermo.
Ecco.
Ci resto un po’ così.
Non me ne accorgo subito. Diciamocelo, la voce di Marlon Brando vestito a festa, con abiti luminescenti e la S sul petto, che condanna il Generale Zod e i due sgherri a vagare nell’eternità in un iPad, non ti resta dentro.
Bisogna aspettare che Clark, adulto, occhialuto, giunga al Daily Planet, per scoprirlo: Superman è stato restaurato.
Non so, probabilmente, e dico probabilmente, a causa dei dvd o blu-ray.
Restauro che dal punto di vista dell’immagine, a mio parere, non ha apportato alcuna miglioria. Superman si vedeva bene trent’anni fa come adesso.
C’è però un piccolo problema. È stato doppiato in italiano. Di nuovo. A distanza di tre decenni e più. Da voci diverse.
Ovvero dagli attuali doppiatori.
Bravi, meno bravi, incompetenti, asini, eccelsi, non sta a me stabilirlo.
Il punto è ridoppiare un film che io, da bambino, e milioni di altri, hanno ascoltato con altre voci.
L’effetto è devastante. È come sentire, che so, tuo padre che, di punto in bianco, cambia timbro.
Tutte le battute memorizzate, i giochi di parole, le inflessioni di tono, perse per sempre.
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E non solo Superman. Nei mesi scorsi ho scoperto che l’operazione geniale è stata estesa a parecchi capolavori del vecchio cinema. Due fra tutti: Il Padrino e Lo Squalo.
Ne Il Padrino c’era Claudio Amendola, fra i tanti.
Ne Lo Squalo…
Ok, mi fermo un attimo a riprendere fiato.
Lo Squalo, dicevo…
Non ne ho mai parlato, di questo capolavoro, se non di striscio. È quel film che ti fa venire l’orrore del mare, il terrore di usare un materassino, la folle e insensata paura di essere attaccati, mentre in acqua, da uno squalo grande quanto un treno merci.
Ecco, Quint che scivola sul pontile dell’Orca (la sua barca) distrutta e finisce nelle fauci di Bruce. Il dettaglio dell’occhio, quelle palle nere e senza vita, che a guardarle non ti sembra nemmeno che sia vivo, e poi il morso e il sangue che sprizza tra i denti del pescatore. E le urla, le urla disperate, come nessuno ha udito mai…
Lo Squalo l’hanno trasmesso ieri sera in terza serata, se non sbaglio su Mediaset.
L’hanno trasmesso ridoppiato.
Hooper non ha più la sua vecchia voce.
Il Capo non ha più la sua vecchia voce.
Quint nemmeno.
Contributo video: Superman e Lois
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Ve lo ricordate Quint? Mentre urla la storiella di Mary Succhiei, morta all’età di anni centosei? Che passa al Capo un bicchierino della sua roba sopraffina, fatta da lui, che estrae le bocche degli squali dal pentolone, che stritola la lattina di birra e che, soprattutto, ci narra la terribile, terribile storia della Corazzata Indianapolis?
Ecco, la scena della Corazzata Indianapolis era leggendaria. Raccontata da voci italiane perfette. Erano le voci di quei personaggi.
Il racconto del tronco umano, l’amico di Quint divorato dagli squali, il fatto che fossero finiti in acqua in più di mille e ne fossero usciti in 316, il silenzio del mare notturno rotto dal canto delle balene, la luce che va via e Bruce che sfonda lo scafo. Ecco, la suggestione di quella scena era legata, soprattutto, a quelle voci.
Che ora non ci sono più.
Senti Quint e senti la voce di Tony Soprano.
E la magia è persa per sempre.
L’effetto, l’ho detto, è quello di sentir parlare l’amico di una vita con una voce diversa. Se non altro opinabile.
Contributo video: il racconto di Quint
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E allora Superman, persino Lex Luthor (Gene Hackman) che, se non erro, era stato doppiato la prima volta dalla stessa voce del Barone Harkonnen e di Damon Killian nel L’Implacabile, tutti i ricordi a loro legati colpiti da una damnatio memoriae, della quale non si capisce il senso. Ma si intuiscono le conseguenze: è solo una rottura di coglioni. E basta.
Un’inutile restauro che, vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse perché, ha deciso di cancellare il lavoro altrui, sovrascrivendolo. Mi vogliono davvero raccontare che la pellicola originale era così deteriorata da rendere impossibile un salvataggio audio?
E se sì, possibile che questa cosa capiti con tutti i film che hanno fatto storia?
Provateci, provate a riguardare i vecchi film, a recitare le battute a memoria, udendole pronunciate da estranei. Provate a dirmi se riuscite a divertirvi come un tempo.
E provate a rispondermi: desidero sapere il perché di questa decisione scellerata.
E dire che già Glauco Onorato, doppiatore di Bud Spencer, ce l’aveva detto. Loro della vecchia scuola, che poi è la scuola del doppiaggio epico, sono nel mirino.
ItaGlia.
Dove si calpestano gli altri.
Solita storia.
Contributo audio: intervista a Glauco Onorato