"....Il momento tanto atteso, tanto sognato, stava ormai per arrivare. In lontananza si sentiva il brontolio sordo delle artiglierie, interminabili formazioni di bombardieri solcavano il cielo in direzione Nord. tutti sentivamo vicino il momento,tutti si fremeva nell'impazienza di scendere verso la città. Volevamo essere noi a liberarla prima dell'arrivo degli Alleati. Chi aveva la fortuna di disporre di un apparecchio radio vi restava incollato in attesa spasmodica di notizie. Ecco! dopo aver riversato sul nemico una valanga di fuoco per mezzo delle artiglierie e degli arei, gli Alleati avevano attaccato su tutto il fronte. Il comando Alleato cui per l'occasione si univa anche un nostro reparto, partì per portarsi sulla via Giardini. Altro gruppo su portò sul Serchio, per ostacolare anche qui i movimenti nemici....." da "Il Memoriale di Don Carlo l'eroe sconosciuto"
"Ciò che ci unisce è il desiderio e l'impegno di essere realmente fedeli a Cristo e alla sua Chiesa e al tempo stesso di contribuire all'unità del mondo fondata non sul modello imposto violentemente dai potenti, ma su quello che prorompe dai poveri, dagli oppressi, dagli emarginati che in tutto il mondo lottano per la loro liberazione.
Da qui il programma:
1.Renderci sempre più solidali con gli uomini, credenti e non credenti che vivono, rischiano e lottano vicino a noi e che spesso ignoriamo, accaparrati come siamo dai cosidetti fedeli praticanti.
2. Essere effettivamente solidali con quelli di noi che sono colpiti dal potere ecclesiastico per la loro ricerca di liberazione specialmente se compiuta insieme al popolo.
3. Realizzare le necessarie rotture con tutto ciò che rende la chiesa fonte di schiavitù e di oppressione.
4. Dissociare il nostro sacerdozio ministeriale dallo stato di vita sacrale e assimilato a quello piccolo-borghese.
5. Provvedere al proprio mantenimento attraverso il lavoro, specialmente salariato.
6. Affermare che il celibato, valido e attuale, secondo il consiglio di Cristo al pari del Matrimonio, deve essere espressione di autentica e libera testimonianza al servizio degli uomini e non una legge che "uccide" e pone i preti su un piedistallo di superiorità.
"Oggi il carcere con due pasti al giorno, televisore, libertà di telefonare, di usare le macchine da scrivere, leggere giornali, viene presentato dai terroristi arrestati come l'equivalente di uncampo di sterminio nazista. Noi avevamo dignità e pudore.
Divertente la descrizione dell'estrazione di molare, eseguita in piena infiammazione, con febbre alta e , naturalmente, senza anestesia. Il dentista mi aveva messo in guardia dalle possibili complicazioni: <> insinuò <>. Erano parole bonarie e non sfottitrici, dette per stimolare la mia capacità di resistenza al dolore, e che ebbero il loro effetto perché mi aiutarono, io che sono sempre stato (e sono rimasto) un vigliacco sulla poltrona del dentista, a non dimostrare alcun senso di preoccupazione o di dolore. Nella mia lettera, pur con la dovuta ironia, quella semplice estrazione diventa l'amputazione della gamba di Maroncelli nel carcere dello Spielberg.
Germaine manifestò subito la sua volontà di ottenere il permesso di raggiungermi e di sposarmi. Invano le prospettai le difficoltà della vita al confino. (...)Sotto un'apparente remissività c'era in lei una forza di volontà che si manifestava nelle cose essenziali, una durezza interna anche, la capacità di saper attendere, pur di raggiungere quello che aveva deciso. L'amore non si misurava, per lei, nella molteplicità dei rapporti, valutabili quantitativamente, ma nella loro qualità, intensità, profondità.. Romanticismo? Può darsi. Per me non è un offesa." da "Un'Isola" di Giorgio Amendola