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Il riccio di Damasco su Banipal

Creato il 05 agosto 2015 da Chiarac @claire_com_

La rivista londinese Banipal dedica un intero numero al maestro del racconto breve arabo Zakaria Tamer. Nato a Damasco nel 1931 e affermatosi sulla scena internazionale negli anni ’70, Tamer vive in Inghilterra da oltre trent’anni e ha pubblicato 10 raccolte di racconti, oltre a numerosi libri per bambini, tre collezioni di articoli satirici e numerosi articoli sulla stampa araba in Siria e nel mahjar.

di Alessandro Columbu (per editoriaraba)

Per la sua statura artistica e per il suo valore storico mi sento di azzardare una definizione che può sembrare esagerata: Zakaria Tamer è l’ambasciatore della Siria nel mondo. La sua figura, il suo stile, il suo linguaggio sono rappresentativi della Siria intera. La sua carriera invece serve da esempio per la scarsa attenzione che questo meraviglioso e sfortunato paese ha ricevuto da parte degli studiosi di letteratura araba italiani ed europei. Si tratta infatti di uno di quegli autori che, nonostante la sua popolarità e l’influenza che la sua opera ha avuto su intere generazioni di scrittori siriani e arabi, non gode di particolare considerazione nell’universo accademico europeo. Proprio come la Siria, che fino alla rivolta del 2011 veniva solitamente messa in secondo piano tra i paesi arabi dopo Egitto, Palestina e Libano in ambito storico, artistico, letterario e politico.

E nonostante siano passati dieci anni dalla pubblicazione della sua ultima raccolta al-Qunfuz (il Riccio, Riyad el-Rayyes Books, Beirut, 2005), e a conferma del fatto che in ambito arabo la sua reputazione non è mutata, lo scorso marzo la fondazione Mahmoud Darwish di Ramallah gli ha conferito il premio annuale per la libertà e la creatività. Quasi un premio alla carriera per questo ‘riccio’ damasceno di ottantaquattro anni, dalla personalità schiva e riservata ma dallo stile ironico pungente, le cui storie accompagnano da decenni gli studenti europei che si avventurano nell’apprendimento della lingua araba.

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È anche in occasione di questo prestigioso riconoscimento che Banipal, storica rivista londinese specializzata nella pubblicazione di articoli e traduzioni della letteratura araba contemporanea ha deciso di dedicare a Zakaria Tamer un intero numero che raccoglie traduzioni di alcuni dei suoi racconti, tratti sia delle raccolte più recenti sia del ‘periodo d’oro’ degli anni ’70.

Oltre alle traduzioni, che sono il marchio di fabbrica di Banipal, questo numero contiene una serie di articoli a firma di figure prestigiose del panorama accademico come Paul Starkey e Subhi Hadidi, che analizzano alcuni degli aspetti più intriganti di questo autore.

In ultimo, ma non per minor importanza, segnalo il mio articolo nel quale racconto la mia breve ma intensa esperienza in Siria e la mia opera di traduzione di Taksir Rukab (Rompere le Ginocchia, Riyad el-Rayyes Books, Beirut, 2002) in lingua sarda. La traduzione uscirà tra qualche settimana col titolo ‘Segamentu de Ancas’ pubblicata dalla casa editrice cagliaritana Condaghes, un’etichetta indipendente e d’avanguardia nella valorizzazione della lingua sarda in ambito editoriale.

Alessandro Columbu è dottorando in letteratura araba contemporanea e insegnante di lingua araba all’università di Edimburgo, in Scozia. Si è laureato in lingua araba a Bologna nel 2012 e ha studiato l’arabo a Tunisi, Damasco, Beirut e Amman. La sua ricerca consiste in un’analisi del significato politico e storico delle storie di Zakaria Tamer nel contesto della Siria contemporanea. Twitter: @ale_columbu


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