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“Il ricco, il povero e il maggiordomo” di Aldo, Giovanni e Giacomo: risate che fanno riflettere

Creato il 30 dicembre 2014 da Alessiamocci

Dicasi “cinepanettone” quei film commedia che escono al cinema in periodo natalizio, tipicamente italiani e interpretati da un nutrito cast di attori. Sono pellicole studiate prevalentemente per famiglie, 100 minuti di risate più o meno goliardiche con manciate di valori spiccioli, destinate ad aggiungersi a un vasto elenco di titoli abbastanza monotoni.

Nel mucchio, però, c’è anche qualcuno che si salva. Tralasciando le definizioni “fantoziane”, infatti, dal lungo filone cinematografico che fa tanto storcere il naso ai critici si discosta il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo,Il ricco, il povero e il maggiordomo“. É pur sempre una commedia, da poco nelle sale, ma diversamente dalle tante che escono in questo periodo ha il buon gusto di non mette in scena quell’umorismo imbarazzante a cui siamo abituati.

Dal titolo alquanto esplicito, la pellicola racconta di tre uomini in crisi, alla ricerca di un loro punto fisso nella realtà tanto dura da affrontare: Aldo, un ambulante abusivo squattrinato e terrorizzato dal rapporto fisico con le donne; Giacomo, un imprenditore egocentrico che ha perso tutti i propri averi investendo in un Paese politicamente instabile; e Giovanni, maggiordomo di Giacomo e innamorato della sensuale Rosita, la cameriera venezuelana che gli chiede incessante di sposarla.

All’inizio il ricco imprenditore conduce una vita lussuosissima, e un giorno lui e Giovanni investono Aldo, fuggitivo dalla polizia. Per farlo tacere gli propongono mille euro, che però il giorno dopo si riducono già a 700 e per ottenerli deve pure lavorare dentro la villa di Giacomo.

Nel frattempo l’investimento azzardato di quest’ultimo nel Burgundi si rivela un flop e cade in rovina. Insieme al fido maggiordomo deve lasciare casa sua, confiscatagli, e trova ospitalità da Aldo, in un minuscolo appartamento.

Da quì in poi avrà inizio una lunga convivenza difficile tra i tre e Caldenoia, la madre di Aldo e proprietaria della casa. Ma tra queste quattro mura, e dopo quasi un’ora di film, iniziano le vere risate con il tentativo di riscatto sociale di Giacomo: travestire Aldo da magnate azerbaigiano per fargli da garante con la banca per un finanziamento. In una serie di gag tipiche del celebre trio, il gruppetto escogiterà un piano da geni della truffa, con finale tutt’altro che scontato.

“Il ricco, il povero e il maggiordomo” è uscito vicino Natale, è un film per le famiglie, ma non lo si può considerare certo un cinepanettone. Lo spettatore si trova immerso in tre personaggi molto diversi tra loro e, paradossalmente, complementari, guidati dalla saggia Calcedonia.

Nascono cosi molti spunti di riflessione sull’animo umano, sulla crisi economica e di sentimenti e, soprattutto, su cosa conti di più nella vita: vincere o semplicemente fare gol?

Comico, surreale, magari utopistico e in certi punti anche banale, ma fa sorridere e riflettere. Non sarà un capolavoro, ma nemmeno un mero prodotto commerciale, riuscendo a mischiare ironia e malinconia, lasciando a chi lo guarda un messaggio interiore, un puzzle ricostruito di valori ed emozioni. E di questi tempi, il migliore regalo di Natale é sicuramente capire se stessi.

 

Written by Timothy Dissegna

 

 


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