Autore: Robert Galbraith
Titolo: Il richiamo del cuculo
Titolo originale: The Cuckoo’s Calling
Genere: Gialli
Data prima pubblicazione: 2013 (in Italia nel 2013)
Casa Editrice: Salani
Collana: Romanzo
547 pagine
Prezzo copertina: 16,90 €
EAN 9788867156788
«Com’era facile sfruttare la tendenza di una persona all’autodistruzione; com’era semplice spingerla verso la non-esistenza e poi fare un passo indietro e scrollare le spalle e dire che sì, era stato il risultato inevitabile di una vita caotica, catastrofica.»
Sono una lettrice accanita, su questo non c’è dubbio, e leggo in ogni ritaglio di tempo e non solo. La sera, purtroppo, non ho molta autonomia ma il fatto che abbia divorato Il richiamo del cuculo di Robert Galbraith – alias J. K. Rowling – in soli 7 giorni (547 pagine, ndr) dovrebbe farvi ben sperare su quanto avvincente e intrigante sia questo giallo dell’autrice inglese, pubblicato sotto mentite spoglie. Se volete saperne di più leggete qui.
«Il richiamo del cuculo è un grande libro? La risposta è semplice. Sì. È straordinario». Titolava così il Chicago Tribune qualche mese fa. Ma il successo non è stato immediato. Nei primi tre mesi, quando ancora non si sapeva molto su questo scrittore esordiente, il libro aveva venduto 1500 copie. Una volta svelato il mistero, migliaia di fan della “mamma” di Harry Potter si sono fiondati in libreria e in una sola settimana The Cuckoo’s Calling ha venduto 7,5 milioni di copie. I critici più esperti, però, non erano stati colti in fallo. C’era qualcosa di troppo perfetto in quel libro, per essere opera di uno scrittore alle prime armi. C’è poi anche chi l’ha definito “bello ma niente di che” e forse è stata questa la molla che ha fatto scattare la rivelazione. J. K. Rowling avrebbe voluto mantenere il segreto ancora un po’ ma il suo libro non stava registrando il successo sperato e un aiutino non avrebbe certo fatto male alle vendite.
Mentre in Inghilterra è già uscito il secondo volume The Silkworm, che vede come protagonista sempre l’investigatore privato – reduce dall’Afghanistan – Cormoran Strike, potete iniziare a fare la conoscenza del suo e degli altri personaggi con questi primo difficile caso che egli si trova a dover affrontare: un presunto suicidio che in realtà nasconde risvolti ben più oscuri. Anche se, in realtà, una volta messi insieme tutti i pezzi, si rimane sconcertati da quanto facile è stato per Strike arrivare a scoprire l’assassino.
Una particolarità: tre dei personaggi principali hanno nomi che richiamano uccelli. Oltre a Lula Landry, la top model che non incontriamo mai direttamente, perché muore proprio nell’incipit, che di soprannome fa Cuckoo (e dà il titolo al romanzo), c’è Cormoran – l’investigatore – e Robin (in inglese “pettirosso”, ndr) che è la sua aiutante/segretaria.
Ecco diciamo che sì, mi è piaciuto. Il consistente numero di pagine non è poi tanto pesante, la scrittura è scorrevole e i personaggi ben delineati. Lo consiglio a chi ama i gialli, anticipando però che Agatha Christie e Raymond Chandler non temono confronti. Diciamo che siamo più sul genere John-Grisham-romanzato.