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Il Richiamo dello Scrigno, romanzo di Lilli Pati

Creato il 05 novembre 2014 da Cultura Salentina

Il Richiamo dello Scrigno, romanzo di Lilli Pati

5 novembre 2014 di Redazione

di Paolo Rausa

Il Richiamo dello Scrigno, copertina

Che cosa può mai richiamare lo scrigno di tanto importante nella vita di una giovane e bellissima fanciulla, che di mestiere fa la wedding planner, ovvero la organizzatrice di matrimoni? Per la verità Sveva è una donna formata, non sposata. Non crediate che il paradosso non le pesi, ma come spesso accade nella vita delle persone quando non si trova l’anima gemella allora si attende.

Non che le pesi più di tanto la mancanza di una sua famiglia, dal momento che l’ha sostituita con i suoi giovani collaboratori, Liulien e Randy, tutti e due in attesa del loro amore, come la nostra protagonista. Quale amore? L’altra metà della mela come sostiene Aristofane nel Convivio? Oppure essi sono destinati a vivere una condizione di desiderio perenne, sospinti come sono dalla povertà e dal bisogno, cioè dalla ricerca di un sentimento, eros, che si nutre della sua assenza? Non è la scoperta di Socrate, ma la rivelazione di Diotima, una donna sapiente. Ecco il centro del dilemma che vive Sveva.

Le restano i ricordi, immagini di un passato che non può tornare. Il dolce abbraccio e i baci, e gli amplessi provati con Davin, un flirt con questo musicista che appare e scompare lasciando segni indelebili sul suo corpo ma soprattutto nella sua anima. Sa di amarlo, riconosce i segni del destino ma poi lui segue altre strade. Sveva allora cerca altri amori, ma questi sono come il soffio del vento, euro o zefiro che sia. Non lasciano traccia. E’ a lui che pensa e lui che sogna. Quegli incontri, quelle passeggiate lungo le rive del mare riesplodono nel suo cuore. Dolce amore, dove sei? – sembra urlare alle stelle Sveva.

Il Richiamo dello Scrigno, foto di copertina

L’ultimo dono è una nuova vita, sembra che gli uomini non riescano a fermare il tempo. L’amore è più forte della nostalgia, dei ricordi, della malattia. ‘Omnia vincit amor’: Sveva ne fa la sua regola di vita. Nell’attesa di un incontro, nell’attesa della pace, mentre le passioni non ne voglion sapere di quietarsi. Sveva richiama in questo bel romanzo di Lilli Pati i tanti personaggi femminili della tragedia classica. Pensiamo soprattutto alla figura di Fedra, nel dramma di Euripide, rivisitata poi da Ovidio, Seneca, Racine fino a D’Annunzio, una donna che ama e che non è corrisposta dal giovane Ippolito. Una condizione che la porta a vivere con cuore e mente divisi tra due modelli di vita: quello che le è stato inculcato come il solo possibile, e quello che le suggerisce la consapevolezza di un destino ‘di genere’ imposto non dagli dei, ma dagli uomini. Una donna che vuole vivere il suo amore tra doveri e passioni e riesce a farlo, solo per un breve, brevissimo tempo. La costringe a capire l’inutilità della sua ribellione l’atteggiamento di viltà e incostanza di Ippolito, che decide di abbandonarla.

Non ha importanza quali ragioni lo spingano. Fedra, e con lei Sveva, comprende che nel suo mondo il diritto delle donne all’amore non è solo lontano, è addirittura impensabile. O tale sembrava allora. Così accade purtroppo anche oggi nel mondo. Nonostante questo Sveva lotta con tutte le sue forze, armandosi di amore e di dolcezza, per rivendicare il diritto alla felicità per sé e per tutte le donne innamorate della vita, come lei. Lilli Pati, Il Richiamo dello Scrigno, ilmiolibro.it, Roma, 2014, pp. 144, € 12,50.

San Giuliano Milanese, 5/11/2014

 


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