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Il riconoscimento del ruolo

Creato il 22 novembre 2014 da Ilnazionale @ilNazionale

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22 NOVEMBRE – Si dice che ogni cane sia nato con un ruolo ben preciso e che per essere felice gli vada lasciato quel ruolo.. Per scoprirlo basta osservare i suoi comportamenti e cercare, per quanto possibile, di non “tarpargli le ali”..

Parlando dei miei (di cani) il ruolo di Victor é di facilissima comprensione: é un cane segnalatore! Il suo ruolo é quello di avvisare il branco di eventuali pericoli.. Per quello abbaia ogni qual volta passi qualcuno fuori dalla porta o dal giardino.. E cosa bisogna fare per lasciargli il suo ruolo, fare in modo che sia felice ma nello stesso tempo non rischiare il linciaggio da parte dei vicini? Alzarsi, andare a vedere chi c’é e poi dirgli: ” grazie Victor ma è tutto a posto!”. E questo l’abbiamo sistemato..

E Clarissa? Dopo attente osservazioni, ho dedotto che Il ruolo di Clarissa é la disponibilità all’amore… Lei é felice ad essere accudita, coccolata, trattata sempre come una cucciola perché sa che é ciò che amiamo fare con lei. E lei in sostanza é felice se io sono felice e si sente appagata quando il branco si prende cura di lei. Tu vuoi prenderla in braccio? Lei é pronta a farsi prendere, vuoi dimostrare che sei in grado di proteggere il branco? Lei fa finta di avere bisogno di te. Ed, onestamente, mi sembra un ruolo molto altruistico per certi versi. Per altri é un ruolo molto “paraculo”!

E questa analisi ti spinge ad una riflessione: anche noi ce l’ abbiamo un ruolo? Siamo l’amica comprensiva o l’amica che ti bacchetta, siamo la persona da emulare o quella sulla quale sfogare le proprie sfighe cosmiche, sempre pronta a dare dare dare? Siamo il dipendente onesto al quale daresti la firma in banca ad occhi chiusi o quello che timbra il cartellino e poi esce e va al bar a bere un cappuccino? E siamo un capo carismatico, leader e amato o siamo un capo stronzo e duro?

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Siamo la compagna amorevole che cucina e pulisce o la tigre del materasso? Ma soprattutto, siamo proprio sicuri che il ruolo che crediamo di avere sia quello che vedono gli altri? Secondo me no! Ed è questo che crea i maggiori problemi. Ognuno ha la sua testa e vede il mondo attaverso i suoi occhi. Io mi sono chiesta molte volte se il punto di azzurro del cielo che vedo io, sia lo stesso che vede il mio vicino di casa e la risposta é no! E se persino i colori vengono visti diversamente da ognuno, figuriamoci se possono combaciare i ruoli che abbiamo, che crediamo di avere e che ci danno gli altri. E dovrebbe importarci di più il feedback che abbiamo dall’esterno o quello che ci sentiamo dentro?
Per essere felici come i cani, gli altri ci devono lasciare il ruolo che vogliamo avere, o a differenza dei cani, noi siamo felici nel riconoscimento degli altri di un nostro valore anche se non è quello che vediamo in noi?

Io non credo che se a Victor dicessi: “Amore, il tuo ruolo è quello di stare sempre sul divano per farti coccolare tutto il giorno” sarebbe felice e “nei suoi panni”, anche se lui adora stare sul divano a farsi spupazzare..
Invece, troppo spesso, noi siamo più concentrati sulle opinioni che hanno gli altri di noi che, forse, addirittura cambiamo in funzione di tutto questo.

Emanuela Antoniazzi

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