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Il ricorso in cassazione nei procedimenti giudiziari commerciali in Ucraina

Creato il 03 aprile 2013 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
Il ricorso in cassazione nei procedimenti giudiziari commerciali in Ucraina

Il sistema delle controversie economiche in Ucraina consiste in tre livelli di autorità successivi: corti commerciali locali, corti commerciali di appello e l’alta corte commerciale dell’Ucraina. Le corti più alte gestiscono i ricorsi in cassazione, processi regolati dal Codice di Procedura Economica dell’Ucraina. I procedimenti in cassazione costituiscono uno stadio indipendente della giustizia economica, che consiste in un insieme di azioni intraprese da una corte di cassazione commerciale e da persone designate dalla legge per verificare la legalità e la validità delle decisioni applicabili da una corte commerciale.

I procedimenti di una corte commerciale in cassazione sono predisposti per controllare la legittimità delle azioni legali intraprese dalle corti commerciali in Ucraina. Il loro obiettivo è di fornire maggiore tutela ai partecipanti del processo, di garantire uniformità nella pratica dell’applicazione della legge e di consolidare il ruolo della legge nella sfera economica.

Secondo l’articolo Sistema giudiziario e status dei giudici il ricorso in cassazione nel sistema ucraino di corti di giurisdizione generale è attuato dalla corte competente più alta. I ricorsi in cassazione di atti giudiziari nelle controversie commerciali sono presentati dall’Alta Corte Commerciale dell’Ucraina, mentre i ricorsi ordinari sono esaminati dalla Corte Suprema dell’Ucraina. Per legge, l’Alta Corte Commerciale dell’Ucraina ha l’autorità di esaminare i ricorsi in cassazione di corti commerciali locali, le decisioni delle corti d’appello commerciali, le sentenze delle corti commerciali locali e le sentenze delle corti d’appello commerciali.

Il ricorso in cassazione viene presentato all’Alta Corte Commerciale dell’Ucraina attraverso la corte d’appello commercale che ha emesso la sentenza contestata. La corte d’appello commerciale deve immediatamente inviare il ricorso, insieme ai documenti relativi al caso, all’Alta Corte Commerciale dell’Ucraina. Il ricorso in cassazione può essere presentato entro 20 giorni a partire dalla data dell’entrata in vigore della sentenza della corte commerciale locale o della corte d’appello commerciale. Il ricorso in cassazione deve essere inviato per iscritto e deve contenere le seguenti informazioni:

  1. il nome dell’istituzione di cassazione;
  2. il nome della corte commerciale locale o della corte d’appello commerciale contro cui si fa ricorso; il numero del caso e la data della sentenza;
  3. il nome della persona che presenta ricorso e il nome delle altre persone coinvolte nella controversia;
  4. le necessità della persona che presenta ricorso che stabiliscono la natura della violazione o della mancanza applicazione di una legge sostanziale o procedurale;
  5. la lista degli allegati.

 
Il ricorso in cassazione può non contenere appelli riguardo a fallimenti per provare le circostanze del caso. Il ricorso in cassazione è firmato o dalla persona che presenta ricorso o da un suo rappresentante legale. Il ricorso deve essere accompagnato dalla ricevuta di pagamento delle spese processuali e da un documento che certifichi che una copia del ricorso è stata inviata all’altra parte in causa. La persona che ha presentato il ricorso deve spedire una copia del ricorso all’altra parte in causa, incluse le copie degli allegati di cui l’altra parte potrebbe non essere in possesso. All’atto del ricevimento del ricorso in cassazione l’altra parte in causa ha il diritto di inviare un controricorso alla cassazione, così come al ricorrente. L’assenza del controricorso non esclude la presa in esame del ricorso. La corte d’appello può rifiutarsi di prendere in esame il ricorso in cassazione e respingerlo nei seguenti casi:

  1. se il ricorso è firmato da una persona che non abbia i titoli per farlo, o da una persona la cui posizione ufficiale non sia specificata;
  2. se il ricorso non è spedito attraverso la corte commerciale locale o attraverso la corte d’appello commerciale che ha emanato la sentenza o la risoluzione;
  3. se il ricorso non include una prova della spedizione di una copia all’altra parte (o alle altre parti) in causa;
  4. se il ricorso non include una ricevuta del pagamento delle spese processuali secondo i criteri corretti e con l’importo esatto;
  5. se il ricorso è presentato dopo il termine ultimo per la presentazione, senza una richiesta di posporre tale termine o in caso detta richiesta sia stata respinta;
  6. se il ricorso non contiene una descrizione dettagliata della violazione o dell’errata applicazione di una legge sostanziale o procedurale;
  7. se prima di emanare il decreto per intraprendere la procedura di ricorso in cassazione la corte riceve una richiesta di ritiro del ricorso da parte del ricorrente.

 
La corte rilascia un decreto se il ricorso è respinto. Se le circostanze di cui ai paragrafi 1, 2, 3, 4 e 6 sono eliminate dal ricorrente dopo tale respingimento, il ricorso in cassazione può essere ripresentato. All’atto di esaminare il ricorso in cassazione la corte rilascia anche un decreto che attesta la data e il luogo dell’udienza, oltre a rendere noti i documenti (o le copie degli stessi) necessari affinché la corta possa esaminarei il ricorso. Il decreto è inviato a tutte le parti del processo giudiziario.

La cassazione (la corte d’appello) esamina il ricorso secondo le norme dei procedimenti del tribunale ordinario (una corte del primo grado di giurisdizione), esclusi i procedimenti relativi alle circostanze del caso e alla loro verifica. La corte d’appello utilizza i diritti procedurali del tribunale ordinario solamente per verificare lo stato legale delle circostanze del caso e la completezza del loro porsi in essere nella decisione o nella sentenza della corte commerciale. Il ricorso in cassazione riguardante la decisione della corte commerciale locale è esaminato entro un mese dalla decisione della corte d’appello commerciale; il ricorso in cassazione riguardante il decreto della corte commerciale locale, dopo essere stato esaminato dalla corte d’appello commerciale, è rivisto entro 15 giorni dalla data di rilascio del decreto di accettazione del ricorso per i procedimenti nell’Alta Corte Commerciale dell’Ucraina.

L’esame dell’appello da parte dell’istituto di cassazione consiste nei seguenti passaggi: preparazione, studio della materia dell’appello, adozione della sentenza d’appello. Durante la fase preparatoria la corte d’appello, così come il tribunale ordinario, deve decidere se il caso può essere esaminato dai giudici presenti e se il processo può tenersi in assenza delle persone coinvolte nel caso; la corte deve inoltre dichiarare alle persone coinvolte nel caso i loro diritti e obblighi e risolvere le istanze formulate. L’esame del ricorso in cassazione è portato avanti da tre giudici della corte commerciale. Inizia con un resoconto del presidente della corte o di uno dei giudici, dopo il quale la corte ascolta le parti coinvolte nel caso e i loro rappresentanti. Dopo aver ascoltato le spiegazioni delle parti in causa, la corte deve visionare il materiale aggiuntivo.

Durante l’esame del ricorso l’istituto di cassazione esamina l’applicazione del diritto sostanziale e procedurale da parte del tribunale ordinario o della corte d’appello basata sui fatti stabiliti. L’istituto di cassazione non ha il diritto né di stabilire né di considerare come provati i fatti che non sono stati stabiliti o che sono stati respinti nella sentenza o nella decisione della corte commerciale, così come non ha l’autorità di decidere sull’autenticità di qualunque prova o sulla superiorità di una prova su un’altra; non può raccogliere nuove prove e non è autorizzata a verificare ulteriormente quelle esistenti. L’istituto di cassazione non accetta e non prende in esame le richieste che non sono state prese in esame dal tribunale ordinario.

Secondo la legislazione dell’Ucraina la persona che presenta il ricorso in cassazione ha il diritto di ritirare il ricorso stesso prima della sentenza di cassazione. La corte d’appello ha il diritto di respingere il ritiro se viola gli interessi legittimi e i diritti di qualcuno. L’istituto di cassazione emana un decreto per il ritiro del ricorso se la decisione o la sentenza della corte commerciale non è stata impugnata da un’altra parte in causa. La corte emette una sentenza sui risultati del processo in cassazione. La sentenza deve contenere i seguenti elementi:

  1. il nome dell’istituto di cassazione, la composizione della giuria, il numero del caso e la data della sentenza;
  2. i nomi delle parti in causa e il nome del ricorrente;
  3. il nome della corte commerciale locale o della corte d’appello commerciale contro cui è stato presentato il ricorso, il numero del caso, la data della sentenza, il nome del giudice o dei giudici;
  4. una breve dichiarazione della decisione della corte commerciale locale e delle decisioni o delle sentenze della corte d’appello commerciale;
  5. le basi sulle quali poter presentare un appello contro la sentenza;
  6. gli argomenti presentati in risposta all’appello;
  7. le motivazioni che hanno indotto la cassazione a non applicare le leggi e i regolamenti a cui le parti avevano fatto riferimento, e le leggi e i regolamenti a cui la corte si è riferita per emettere la sentenza;
  8. le motivazioni che hanno indotto la cassazione a modificare la decisione del tribunale ordinario o della corte d’appello nel caso in cui la sentenza iniziale sia stata annullata o modificata;
  9. le conclusioni sui risultati del procedimento del ricorso in cassazione;
  10. le azioni che devono essere intraprese dalle parti e dal tribunale ordinario se la decisione o la sentenza è stata cancellata o se il caso viene trasferito a un nuovo processo;
  11. una nuova ripartizione delle spese legali nel caso in cui la decisione sia annullata o modificata.

 
La sentenza entra in vigore dalla data della sua emissione. La sentenza è inviata a tutte le parti in causa entro tre giorni dalla data della sua emissione. Le indicazioni contenute nella sentenza sono tassative per il tribunale ordinario durante un nuovo processo. La sentenza della cassazione non deve indicare l’affidabilità o l’inaffidabilità di una prova, la superiorità di una prova su un’altra, le norme di diritto sostanziale da applicare durante un nuovo processo relativo al caso o la sentenza da emettere al termine del nuovo processo.

È possibile presentare il ricorso in cassazione contro i decreti della corte commerciale locale e della corte d’appello commerciale. Tali ricorsi sono esaminati secondo le norme dei procedimenti per i ricorsi contro le decisioni della corte commerciale locale o contro le sentenze della corte d’appello commerciale. Il caso è sottoposto al tribunale ordinario se la cassazione cancella le seguenti sentenze: il rifiuto di una richiesta; il rifiuto di un’istanza di bancarotta; l’emissione di un reclamo; l’emissione di un’istanza di bancarotta; la chiusura del procedimento; il non procedimento del reclamo; il non procedimento all’istanza di bancarotta. Dopo aver esaminato il ricorso, la cassazione ha facoltà di:

  1. confermare la decisione della prima corte o della corte d’appello e non accogliere il ricorso;
  2. cancellare la decisione della prima corte o della corte d’appello completamente o parzialmente e prendere una nuova decisione;
  3. cancellare la decisione della prima corte o della corte d’appello e trasferire il caso a un nuovo processo se la corte ha violato norme di diritto procedurale in modo tale da impedire di stabilire le circostanze fattuali rilevanti per l’appropriata soluzione del caso. Il caso è inviato a un nuovo processo alla corte d’appello se le violazioni procedurali che hanno impedito di stabilire le circostanze fattuali rilevanti per l’appropriata soluzione del caso sono state commesse solo da quella corte. In tutti gli altri casi il processo è rimandato al tribunale ordinario;
  4. cancellare la decisione della prima corte o della corte d’appello completamente o parzialmente e concludere il procedimento, oppure lasciare la richiesta senza esaminarla completamente o parzialmente;
  5. modificare la sentenza della prima corte o della corte d’appello;
  6. confermare soltanto le sentenze iniziali.

 
Se la sentenza della prima corte o quella della corte d’appello non sono comprovate devono essere cancellate e il caso deve essere trasferito a un nuovo processo nella corte del primo grado di giudizio. Una sentenza non è considerata comprovata se: 1 – le circostanze rilevanti del caso non sono stabilite in modo completo; 2 – le circostanze rilevanti del caso e stabilite dalla corte commerciale non sono provate; 3 – i verdetti della corte evidenziati nella sentenza non corripondono alle circostanze del caso.

La cassazione non ha il diritto di stabilire o di considerare come provati i fatti che non sono stati stabiliti o sono stati respinti nella sentenza della corte commerciale, non ha facoltà di decidere sull’autenticità di una prova o sulla superiorità di una prova su un’altra, non può raccogliere nuove prove, non può verificare ulteriormente le prove. Secondo l’articolo 111-10 del Codice Procedurale Economico dell’Ucraina la violazione o la non corretta applicazione del diritto sostanziale o procedurale può costituire causa di annullamento o di modifica della decisione della corte commerciale locale o della sentenza della corte d’appello commerciale. Si considerano violate o non correttamente applicate le norme di diritto sostanziale se la corte non ha applicato le leggi appropriate, se ha applicato leggi inappropriate o se la corte ha interpretato la legge in modo scorretto. La violazione del diritto procedurale è la ragione per cui è possibile annullare la decisione di una corte commerciale locale o la sentenza di una corte d’appello commerciale nei seguenti casi:

  1. se il caso è stato esaminato da una giuria illegale;
  2. se il caso è stato esaminato in assenza di una delle parti, senza che a essa sia stato notificato appropriatamente il giorno e il luogo del processo;
  3. se la corte commerciale ha adottato una decisione o una sentenza riguardante i diritti o i doveri di persone che non erano coinvolte nel caso;
  4. se la decisione o la sentenza non è stata firmata da uno dei giudici o se è stata firmata da un giudice diverso da quelli specificati nella decisione o nella sentenza;
  5. se la decisione è stata presa da giudici diversi da quelli che componevano la giuria che ha esaminato il caso;
  6. se la decisione è stata presa dalla corte commerciale in violazione delle norme di diritto sostanziale o territoriale, eccetto i casi previsti all’Articolo 17, paragrafo 4 del Codice Procedurale Economico dell’Ucraina;
  7. se la decisione è stata presa dalla corte commerciale in violazione delle norme sulla giurisdizione esclusiva.

 
Quindi, la violazione o l’errata applicazione del diritto sostanziale o procedurale può costituire motivo di annullamento o di modifica della decisione della corte commerciale locale o della sentenza della corte d’appello commerciale.

(Traduzione dal russo di Roberto Ricci)


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