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Il rientro dei due marinai dall’India: accoglienza eccessiva
Creato il 27 dicembre 2012 da Gaetano61Sulla vicenda dei due marinai italiani a giudizio in India per l’omicidio di due pescatori, ho ascoltato la settimana scorsa, durante la trasmissione “Prima pagina” (Radiotre) condotta dal giornalista del Manifesto Loris Campetti, il parallelo che un ascoltatore ha fatto – polemicamente - con la strage del Cermis del 1998. In entrambi i casi - questo è stato il parere dell’ascoltatore - gli americani hanno invocato e gli italiani stanno invocando l'applicazione di una norma che, sui reati commessi da militari all’estero, affida la giurisdizione al paese d’origine degli stessi. I due avvenimenti non sono certo paragonabili: nel caso del Cermis, il reato venne commesso da militari Usa in territorio italiano, mentre nel caso indiano, il reato è stato commesso in acque internazionali. Ma, al di là della distinzione, concordo con ciò che ha affermato il giornalista del Manifesto, e cioè che l’accoglienza dei due marinai al loro rientro temporaneo in Italia è stata eccessiva, in particolare il loro ricevimento al Quirinale da parte del Capo dello Stato. Se è corretto invocare il giudizio della magistratura italiana sul caso e, di conseguenza, essere d’accordo con tutti i passi che la nostra diplomazia sta compiendo perché i due marinai possano rientrate nel nostro paese (sanando il comportamento scorretto delle autorità indiane che fecero rientrare in porto il mercantile italiano), non bisogna però dimenticare la questione fondamentale: due pescatori, scambiati per pirati, sono stati uccisi, e di questo reato i due militari dovranno rispondere.
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