Il rientro del satellite UARS sulla Terra: un rapporto della Protezione Civile

Creato il 22 settembre 2011 da Paopasc @questdecisione

credit Nasa

L'ultimo aggiornamento di oggi delle 13,30 della Protezione Civile riguardo il rientro sulla terra del satellite della Nasa UARS, del peso di 5668 chilogrammi, afferma che
Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del satellite stesso rispetto all’orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché alle conseguenze sulla materia dell’attività solare.
Non è quindi facile stabilire esattamente dove e quando cadrà il satellite e soprattutto se i frammenti cadranno in suolo italiano. La previsione del rientro su dati dell'ASI è intorno alle 19,15 (ora italiana) di venerdi 23 settembre, ma l'ampiezza della finestra temporale, a causa dell'incertezza, va dalle 13,00 di venerdi alle 05,00 del 24 settembre. All'interno di questa finestra temporale c'è la possibilità che alcuni frammenti cadano in Italia. Più nello specifico
 tra le 21:25 e le 22:03 di venerdì 23 settembre e tra le 3:34 e le 4:12 di sabato 24 settembre coinvolgendo potenzialmente le regioni del Nord Italia (Valle D’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia e le Province Autonome di Trento e Bolzano).
La probabilità di caduta di frammenti in territorio italiano, in base ai dati in possesso della Protezione civile, è dello 0,9%, ma stime più precise si potranno avere solo 100 minuti prima dell'inizio della caduta. Per quanto riguarda la popolazione, i comportamenti da tenere durante questo  genere di eventi, a causa della loro rarità, non sono perfettamente codificati nè a livello locale nè a livello internazionale. Comunque, la Protezione civile diffonde delle indicazioni per le aree eventualmente interessate dalla caduta:
- è poco probabile che i frammenti causino il crollo di strutture: per questo sono da scegliere luoghi chiusi 
- i frammenti impattando sui tetti degli edifici potrebbero causare danni, perforando i tetti stessi e i solai sottostanti: pertanto, non disponendo di informazioni precise sulla vulnerabilità delle strutture, si può affermare che sono più sicuri i piani più bassi degli edifici; 
- all’interno degli edifici i posti strutturalmente più sicuri dove posizionarsi nel corso dell’eventuale impatto sono i vani delle porte inserite nei muri portanti (quelli più spessi).

Il rapporto termina con una raccomandazione per televisioni e siti istituzionali:
Si chiede alle televisioni e radio nazionali e locali e ai siti web istituzionali di trasmettere in tempo reale tutte le informazioni disponibili che saranno progressivamente più precise con l’avvicinarsi dell’evento stesso.


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