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Il rifiuto-zero: la soluzione per la discarica-Terra

Creato il 25 marzo 2013 da Webmonster @mariomonfrecola

Il 10% della popolazione del Pianeta utilizza (leggi consuma) il 90% delle risorse mondiali.
E se un giorno, invece, una divinità di una lontana galassia dotata di super-poteri distribuisse le ricchezze presenti sulla Terra in modo uniforme a tutte le popolazioni?
Cosa accadrebbe?

Il dramma della fame nel terzo mondo svanisce, i denutriti bimbi africani mangiano (finalmente!) come i loro coetanei americani rischiando l’obesità. I cinesi acquistano tre macchine a famiglia ed i pakistani due cellulari a testa.
La povertà, intesa in tutte le sue forme, svanisce a favore di un benessere generale.

Ma per quanto tempo la Terra resisterebbe ad un simile sfruttamento di acqua, petrolio ed energia?
Inoltre, la montagna di rifiuti prodotti da una società «civile» estesa lungo tutta la superficie del Pianeta, come verrebbe smaltita?

 

Il Pianeta discarica

 

Impossibile fornire una risposta certa.

Ed allora noi singoli cittadini, fortunati abitanti di quella parte del mondo – minoranza per numero ma egoista nei consumi – abbiamo il dovere di imporci un  comportamento virtuoso.
Basta porre un minimo di attenzione alle nostre azioni quotidiane: riparare la fontana che perde una goccia al minuto, spegnere le luci negli ambienti vuoti (ed in ufficio quando si va via), incentivare la raccolta differenziata al massimo delle proprie possibilità, evitare l’usa-e-getta.

Su quest’ultimo punto possiamo fare molto da subito e con semplici comportamenti: io evito di acquistare le bottiglie d’acqua fornite dalle macchinette, in ufficio utilizzo una tazza e mai i bicchieri di plastica, leggo solo ebook tramite il mio Kindle (in generale, preferisco il digitale per evitare le confezioni – si pensi agli mp3 invece che al CD).

Prossimo passo: comprare i detersivi alla spina per avvicinarmi al concetto del rifiuto-zero poiché non produrre spazzatura è ancora più utile di differenziare poi.

Utopia?
Non credo, forse l’indifferenza generale è solo indice di pigrizia e disinteresse verso la collettività.

In fin dei conti, ricordiamoci che anche il più grande degli oceani è composto da milioni di singole goccioline d’acqua.

 

MMo



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